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NAKED PURSUIT regia di Toshio Okuwaki

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Ciaby     7 / 10  21/04/2010 14:55:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ecco qui un film che è, praticamente, diventato un classico di quel cinema giapponese -tipicamente anni '60-'70- che miscelava senza alcun freno politica e sesso, il cui maggior rappresentante è, senza alcun dubbio, il grandissimo Koji Wakamatsu.

"Kofun" -questo il titolo originale di "Naked Pursuit"- è stato, però, diretto da Toshio Okuwaki, regista che non ha mai trovato un vero momento di gloria rispetto ad altri connazionali e coevi cineasti. Ma "Naked Pursuit" è considerato tuttora come un piccolo classico di quell'epoca in cui il cinema giapponese aveva trovato una vitalità a dir poco eccezionale, grazie anche a registi d'alto valore come il già citato Wakamatsu, Matsumoto, Oshima, Imamura, Teshigahara e Suzuki: un film che rispecchia quel clima potente che si respirava nei torridi anni '60.

"Naked Pursuit" è un film che solo all'apparenza si presenta molto semplice e con una trama molto poco delineata. Praticamente, il film viene già tutto spiegato nel titolo: "Caccia Nuda". "Naked Pursuit", infatti, non è altro che un'ossessiva caccia tra vittima e carnefice, i cui ruoli finiscono per confondersi nella poetica parte finale, dove i colori prendono vita rispetto al precedente, freddo, bianco e nero.

Ad aumentare il disagio di questa "caccia" dai toni quasi onirici (il set del bosco, quasi teatrale) è la completa (semi)assenza di dialoghi. Gli unici interventi sonori di questo disperato grido di libertà (che coinvolge entrambi i personaggi: l'uomo-carnefice- è la liberta dalla polizia e la libertà di amare, la donna- vittima- è la libertà di vivere secondo le proprie speranze) sono le musiche, spesso ossessive, inducono suspense e aumentano l'interesse per quella che non è altro una stanca, ma forsennata, voglia di vivere. E il finale, ironico e beffardo, smonta tutto ciò che è stato costruito in precedenza.

Un film chiaramente ispirato da Wakamatsu, anche per le continue allusioni politiche (anche se talmente flebili da indurre pensare ad una gratuità spesso inutile), molto complesso - nonostante una trama all'apparenza poco originale- e affascinante. Consigliato.