INAMOTO89 9 / 10 06/03/2014 18:28:26 » Rispondi Non fosse stato per gli ultimi minuti che fanno un po' da spiegone super*****la , che reputo un po' una caduta di stile, avrei sicuramente gridato al capolavoro. I giapponesi hanno uno stile UNICO al mondo, nessuno come loro riesce ad amalgamare cosi' bene dramma e commedia caratterizzando cosi' bene personaggi ai limiti del ridicolo/grottesco che però riescono a mantenere una profondità tale, uno spessore caratteriale e spirituale col quale è impossibile non entrare in empatia. QUesto film ne è l'esempio più lampante : puo' una canzone salvare le sorti del pianeta? Chiaramente qualunque persona assennata direbbe di no, sarebbe irrazionale, illogico, INCREDIBILE...ma questa è una FISH STORY ( nel gergo americano significa proprio 'storia esagerata' ) , la storia dell'apocalisse è solo un pretesto per mettere in scena la forza dell'amicizia, la forza di credere nei propri ideali, nella propria arte ad oltranza, anche se questo non porta apparentemente da nessuna parte, anche se si ha tutto e tutti contro, anche se non ci sarà nessun profitto. La canzone che dà il titolo ( bellissima tralaltro) al film suona come un ultimo grido disperato d'attenzione un gesto d'altruismo immortale che resterà impresso per sempre nella memoria del tempo.
''Se la mia solitudine fosse un pesce Sarebbe così enorme, così determinato Che una balena scapperebbe via Non pensare che io sia morto Non pensare che io sia morto La musica accatastata come legna da camino è l'unica salvezza La storia del mio fallimento Se il mio fallimento fosse un pesce Sarebbe così tragicamente comico Che non avrei un posto nel mare dove stare''