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ANGEL HEART - ASCENSORE PER L'INFERNO regia di Alan Parker

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DitaAppiccicose     7½ / 10  05/06/2016 12:06:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Avevo visto "Angel Heart" quando ero intorno ai vent'anni e, al di là del film in se, mi aveva colpito l'ambientazione del Sud tanto vicina al blues rurale ed ai miti che si porta dietro. La stessa storia del musicista che ha stretto un patto col Diavolo non può che ricondurre alla leggenda che da sempre ruota attorno a Robert Johnson. Rivisto quasi trent'anni dopo tutti questi aspetti risultano alquanto mitigati ( lo stesso blues suonato dal chitarrista amico di Johnny - per quanto si tratti di Brownie McGhee - è più vicino al blues anni ottanta di un Robert Cray che a quello che si suonava negli anni cinquanta... ). Rimane un ottimo film, intrigante quanto basta, anche se la trama è parecchio arzigogolata e la storia è resa ancora più difficile da seguire dall'accavallarsi dei fatti reali con i sogni. De Niro è ottimo, Rourke perfetto nella parte di angelo demoniaco ( anche se risulta un po' troppo figlio del suo tempo... ), Lisa Bonet conturbante non poco... Come genere, "Angel Heart" non sarebbe né un giallo né un horror, anche se poi contiene elementi appartenenti ad entrambi i generi: il giallo perchè bisogna scoprire chi è questo Johnny, l'horror ( in senso un po' lato ) per il modo in cui vengono uccise le persone e per la presenza di questo Louis Cyphre. E' anche un prodotto hollywoodiano, con i pregi ed i difetti del caso: grande cast e forte spiegamento di mezzi, ma anche uno stare nei binari - per così dire - che è tipico del prodotto che deve raggiungere un target il più esteso possibile. La mano del regista, secondo me, la si nota maggiormente nelle scene oniriche.