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UNA DONNA ALLA FINESTRA regia di Pierre Granier-Deferre

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Crimson     6½ / 10  22/06/2011 12:54:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Tra le rovine di Delfi il film inizia in medias res e procede con una struttura narrativa molto singolare. Comprendiamo solo in parte le dinamiche tra tre uomini e una donna. I flashback svelano gli antefatti.
I profili ben delineati costituiscono una delle poche attrattive del film: il più interessante è probabilmente quello di Raoul Malfosse, questo borghesuccio innamorato ma non ricambiato, che vive tuttavia una vera e propria crisi di coscienza: denunciare o meno l'uomo che gli ha "sottratto" la donna di cui è più o meno segretamente innamorato? Qualsiasi scelta compia preclude una perdita inevitabile.
Un film tradito dalle intenzioni: troppo arzigogolato il meccanismo narrativo: la serie di flashback a cui si faceva accenno sono eccedenti e appesantiscono la visione anziché snellirla.
Manca quasi del tutto il collante tra ambientazione storica e i profili dei personaggi. E' un mistero a tal proposito come mai il personaggio interpretato con caparbia da Gastone Moschin perda completamente la sua valenza nella seconda metà.
La location greca perde progressivamente un iniziale singulto di apparente veridicità e quel clima da denuncia che solo in un primo momento ricalca l'atmosfera di un film di Costa-Gavras.
Bisogna sottolineare che i dialoghi sono più che apprezzabili, ma risentono di una certa letterarietà.
Per chi stravede per Romy Schneider questo film è tuttavia una tappa quasi obbligatoria: Romy crea con la sua espressività un personaggio interessante e attraente. E' una donna vera che esce da una storia d'amore ormai alla frutta, che s'innamora di un uomo (un sindacalista) pur consapevole dei rischi in agguato per raggiungerlo.
E' un film molto triste e c'è quella componente aggiuntiva che ne accresce il valore un po' come per Fantasma d'amore o La morte in diretta, perché il personaggio interpretato con tanta encomiabile aderenza dalla Schneider richiama la tenera fragilità che ha contraddistinto i suoi ultimi anni di vita.
Bravissimi anche gli altri interpreti, soprattutto Umberto Orsini e Philippe Noiret.
Mi piace molto la colonna sonora di Carlo Rustichelli: è basata essenzialmente su un tema ripetitivo ma efficace nel mantenere sospesa la tensione drammatica.