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LO STRANO AMORE DI MARTA IVERS regia di Lewis Milestone

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Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki     8½ / 10  04/04/2013 18:41:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Con "All'Ovest niente di nuovo" è il Milestone più ispirato e vocato nel soggetto, dirige un film atipico nella sua filmografia imperniata di war movie, un noir-drammatico cavalcando il prime del genere gli anni '40.
Parte ab ovo, con i 3 protagonisti e la tirannica zia (la cattiva per eccellenza Judith Anderson che proseguiva la maratona di personaggi detestabili dopo "Rebecca"), 15' di grande impatto che nonostante il salto narrativo di 18 anni non accusa il minimo calo. Dopo l'incidente della zia con tanto di condanna a morte di un innocente, il destino dei giovani innamorati si separa quella notte stessa, ma come vuole la regola del noir il passato ritorna, intanto i destini di Martha e di Walter si sono cementati con un matrimonio opportunamente orchestrato dal padre di Walter, fondato sul ricatto.
Il personaggio di Martha è sincretico dalla Smith pura e passionale, ma in quanto Ivers rappresenta potere e denaro, mentre Sam innamorato di Toni, è ancora succube del fascino di Martha (voce e corpo di una suadente Barbara Stanwyck, attrice che personalmente venero, nel suo apogeo monopolizza la scena), Douglas (un esordio di tale impatto non lo ricordo), V. Heflin (nel western darà il suo meglio, di memorabile presenza ne "Il cavaliere della valle solitaria" e "Quel treno per Yuma") la Scott paga oltre che la presenza dei 3 protagonisti anche l'eccessiva carica vittimista del suo personaggio.