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LA FINE DEL GIOCO regia di Peter Werner

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Angel Heart     8 / 10  16/07/2014 12:03:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Piccola, dimenticata gemma degli anni 80 dalle quali il popolare "Fast & Furious" prenderà più di qualche spunto (questa la versione ufficiale, in realtà il film di Cohen è una scopiazzatura bella e buona, spudorata e scandalosa al massimo, eppure ha trovato ingiustamente un successo planetario mentre questo cult del televisivo Werner rimane ancora oggi nell'oblio più totale).
Un poliziesco "di lusso" costruito molto bene sia nella storia che nell'azione, si va da uno spunto incalzante sviluppato con cura e senza intoppi fino in fondo (il poliziotto novello sotto copertura che rimane affascinato dall'indiziato e dal suo stile di vita, il rischioso rapporto d'amore con la sorella di quest'ultimo) ad una serie di inseguimenti automobilistici a bordo di porsche rubate uno più mozzafiato dell'altro.
La parte da leoni, ad ogni modo, la fanno i due bravissimi Charlie Sheen e D.B. Sweeney, in perfetta alchimia tra loro (l'aspetto migliore del film infatti è proprio il rapporto di amicizia che si instaura tra i due): al primo il ruolo del ladro affascinante e raffinato calza a pennello (magari ci stava un background più approfondito, ma probabilmente il suo personaggio ne avrebbe perso in charme) mentre il secondo (un buon attore che purtroppo non è mai esploso), con la sua faccetta da bravo ragazzo ci sguazza completamente nei panni del poliziotto ingenuo a rischio di crisi d'identità (la linea tra senso del dovere e vita criminale è molto sottile, e quando il protagonista inizia a cedere al denaro facile ed al gusto nel commettere furti lo spettatore entra inevitabilmente in empatia con lui).
Nota dolente solo le musiche banalucce di Basil Poledouris, troppo commerciali per un big come lui.

Adrenalinico e coinvolgente dall'inizio alla fine; gli elementi essenziali per un buon poliziesco ci sono tutti, ma cosa ancor più importante, storia ed azione si fondono perfettamente e senza invadenze reciproche. Il suo essere anni 80 poi, oltre a sprigionare oggi un alone maledettamente vintage, non fa altro che donargli fascino e potenza.

Da riscoprire nella maniera più assoluta, se non altro per mettere a tacere la presunta originalità di "Fast & Furious".