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LA CASA DEL PECCATO MORTALE regia di Peter Walker

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  23/04/2013 10:55:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Da sempre determinato nello scagliarsi contro i soprusi del potere e l'inadeguatezza delle istituzioni Pete Walker questa volta stigmatizza le contraddizioni della chiesa, con lo sguardo rivolto verso l'arcaicità ottusa dei dogmi e la repressione su cui essi sono fondati.
Religione quindi vissuta come gabbia soffocante per un attempato parroco sessualmente represso che, dopo essersi invaghito di una graziosa biondina, dà definitivamente fuori di matto insidiando con il ricatto la ragazza e ammazzando chiunque osi interferire con le sue deviate intenzioni.
Folle ma dotato di mente fina sa di poter sfruttare il suo status sociale per rendersi praticamente intoccabile, il potere viene quindi dipinto come incarnazione del male assoluto laddove invece dovrebbe regnare la bontà d'animo e la disponibilità caritatevole.
Dietro l'abito talare si nasconde il mostro, reso insospettabile e inattaccabile per via del ruolo secondo convinzione popolare puro a prescindere, agisce indisturbato nonostante i sospetti sul suo conto non manchino.
Walker crea un insopportabile senso di impotenza in un quadro a forte connotazione gotica (il prete aldilà di ogni ovvia critica è una figura tragica, sembra un vampiro disperato assetato d'amore) con puntate decise nello slasher, ne esce un'opera dallo svolgimento magnetico con Anthony Sharp perfetto nel dar corpo ai disturbi di una mente malata.
Interessante notare come per gli omicidi utilizzi sempre gli "attrezzi del mestiere", probabilmente a inasprire ancor di più il contrasto tra posizione sociale e l'abuso che fa di essa arrivando a violare i suoi stessi strumenti.
Pellicola meritevole di essere riscoperta, anche per un finale di gran pregio.