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IL LADRO E IL CIABATTINO regia di Richard Williams

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Testu     8 / 10  05/09/2020 16:44:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi

Una pellicola che si è guadagnata a buon diritto la nomea di "maledetta", ma finalmente disponibile ufficialmente in lingua italiana, grazie alla cocciutaggine di un adorabile gruppetto di influenzatori della domenica.

L'opera, nella sua forma più aggiornata, contiene una decina di minuti di schizzi spalmati su una durata complessiva... che definirei eccessiva. Francamente, due terzi delle inanimate scene recuperate, sono perdibili, e alcune fasi generali sono inutilmente allungate. Per quanto il Ladro, o meglio, il cleptomane, sia il primario protagonista del film e risulti facilmente simpatico al pubblico, vedere le sue prodezze da Willy Coyote alla lunga stanca un pochino, specie nella battaglia finale, degna delle trappole contorte del Gatto Silvestro. In quella fase, onestamente, avrei voluto vedere di più il Ciabattino e soprattutto Occhiosolo, che nel film ha una parte davvero risicata e deludente, senza la scusa della scarsa disponibilità monetaria, considerando quanto si sono dedicati a mostrarci macigni, molle, frecce, soldati, catapulte e ingranaggi che si annullavano l'un l'altro.

Il doppiaggio, per quanto non affidato a super veterani di quest'arte, funziona discretamente, e una menzione di lode va a Garbarino nei panni del visir ZigZag. L'impostazione della traduzione cerca di restituire l'italianizzazione vecchio stampo, ovvero quella attinente all'opera, ma non limitata dalla fedeltà a tutti i costi. Ad esempio, si è trasformato il ciabattino Tack (Chiodo) in Tacco, nonostante non renda benissimo in una scena breve con la principessa YumYum. Di contro, si è cercato di lasciare l'originale nota di irriverenza del prodotto di Williams, non adattando la parola palle in sfere, ma anzi esaltandone la parola e concedendosi così, pure una battuta col visir Zigzag. Una via di mezzo che approvo.

Il lungometraggio rimane ancora oggi molto valido, specie considerando che non era certo pensato per dei bambini, che allora come oggi lo troverebbero probabilmente pesante da seguire. Non stiamo parlando di un Bakshi, ma sicuramente è un prodotto più lento e adulto nelle intenzioni, con scene tagliate nella vasca e con le servitrici di Occhiosolo dall'aspetto decisamente aggressivo, seppur poco realistico.

Il pregio principale dell'opera rimane la cura maniacale dal punto di vista registico e soprattutto artistico, con tanto di giochi di prospettiva. Le vociferate somiglianze con l'Aladino della Disney in effetti ci sono: il visir con l'uccellaccio aiutante, il colorito blu tipico dei cattivi del secolo scorso, l'entrata musicale in piazza, il contesto arabeggiante, la famiglia reale composta da figlia & sultano ecc ecc, ma i due prodotti, a parte questo, non potrebbero differire di più come spirito e svolgimento.

Certo, è un prodotto che va contestualizzato per la sua età e per il suo trascorso travagliato, ma non mi arrischierei a definirlo, come fanno in tanti, un capolavoro. Personalmente ritengo abbia varie scelte infelici, a partire dalla narrazione iniziale, ma è sicuramente un prodotto ricco di passione e di incontestabile buon livello. Tralasciando gli schizzi recuperati e aggiunti, servirebbe comunque un'operazione costosa per cercare di restituire alle parti correttamente animate la nitidezza e la brillantezza che meritano, ma è già un miracolo averla potuta finalmente visionare nella nostra meravigliosa lingua.

Consigliatissimo.