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LO ZIO DI BROOKLYN regia di Daniele Ciprì, Franco Maresco

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phemt     8 / 10  21/04/2009 16:44:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L’esordio registico degli alfieri del weird all’italiana è un esempio di cinema come in Italia non se ne è mai fatto, anzi è un esempio di anticinema all’italiana…

Una Palermo post atomica fuori dal tempo e dal forte sapore metafisico (grazie anche ad un’eccellente fotografia), una carrellata di freak, nani e personaggi insensati, un cast tutto al maschile, una storia di fondo che effettivamente non c’è per raccontare la Sicilia aldilà dei luoghi comuni…
Già la prima scena richiama fortemente Un Chain Andalou (caposaldo assoluto nonché effettivo iniziatore del genere weird) della coppia Bunuel/Dalì, la scena di zoofilia (amore interspecie la chiamerebbe il Jay di Clerks 2) mette le cose in chiaro e consegna, di fatto, il film al culto… Poi una serie di scenette con macchina da presa perlopiù immobile sull’umana (ma manco tanto) variegata popolazione siciliana dove non mancano personaggi schizzati e una buona dose di autoironia fino ad arrivare all’ascensione finale verso un mondo migliore per chiudere alla grande con il tizio che dà nome al film…

Genialmente cinico e volgare nella sua inconcludenza Lo Zio di Brooklyn è uno di quei film che fanno male a chi è abituato solo a quello che gli viene imposto dalle logiche mainstream perché altro non fa che mostrare tutte le brutture che ci portiamo dentro…