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TOY BOY regia di David Mackenzie

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outsider     7 / 10  18/06/2011 12:42:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
in netta contro tendenza con i voti dati, con un pò di cidere qun mezzo voto in più, passo al 7 in plenum.
Questo perchè la pellicola, se è vero che parte in modo quasi stupido, banale, un pò vuota nelle esternazioni del personaggio, passa ad un'improbabilità irritante, disegnando una situazione che praticamente non ha reali motivazioni di esistere, successivamente sottolinea un concetto che, da solo, vale il film.
Praticamente questa pellicola ha il grande, superbo pregio di smontare le piccolezze di questo mondo inutile dell'apparenza che ha pervaso la gente vuota, una moltitudine urlante anche in Italia.
Lo fa attraverso la storia di questo vuoto ragazzetto senza fascino e senza particolari di pregio che spicchino.
Qui la verità è evidenziata con un colpo da maestro del regista quando...

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questo film smonta Briatore, fa capire come le cose belle e reali siano quelle naturali, due ragazzi senza limiti fra di loro, la naturalezza del sesso fuori dall'artefatto, fuori dal costruito, fuori dallo schifo, fuori da quelle sporcizie, fuori da ogni "briatore, da ogni canalis e clooney" che, in coro, ti appaiono come i veri sfigati del tempo.
E così, invece, una vita alla moccia ed alla brass ci fa ricordare come le cose reali, naturali, normali, buone, autentiche, sono, anche se in contrasto fra loro o diverse, quelle che esistono nel rispetto dell'individuo che deve vivere la sua età, un interesse, un lavoro, una corsa, un sogno.
Questo film mette alla berlina e manda al rogo il mito delle vecchie tr o ie e degli uomini sfigati che entrano nel quadro, da succubi o da protagonisti, "di tutto il mondo che, con la loro visione distorta, continuano a "corrompere", a cercare di corrompere, la corretta visione dell'ordine delle cose, per cercare di appiattire tutto per coprire la loro vuotezza.
Questo film, in un paio di scene, dopo aver costruito questo quadro banale quanto reale, anche se improbabile nelle sfumature utilizzate, nella trama ma non nel tema,(attenzione) in questione, ma reale nel meccanismo, smonta la società attuale e da un segno di visione chiara. Per questo non è da sottovalutare, anche se sembra lontano da noi perchè parla di Los Angeles e dei suoi colori, ma la visione e il tropismo di chi cade in quelle situazioni non cambia se cambia la position geografica.

E poi il finale


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l'utima inquadratura, ne fanno un buon prodotto.

Outsider consiglierà la visione ai giovani che vogliano vedere, guardare, riflettere in un'ora e mezzo leggera e piacevole.
andreapau  25/06/2011 13:02:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Outsider consiglierà la visione ai giovani che vogliano vedere, guardare, riflettere in un'ora e mezzo leggera e piacevole"
ah ah ah
ah ah ah
ah ah ah

....ma lo consiglia ufficialmente??