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TOTO' CHE VISSE DUE VOLTE regia di Daniele Ciprì, Franco Maresco

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GianniArshavin     7½ / 10  05/12/2015 00:57:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Fa quasi dispiacere sapere che un titolo come Totò che visse due volte sia uscito in un paese come il nostro , dove le cose belle spesso e volentieri vengono ostracizzate in favore di quello che piace.

Questa pellicola a basso costo , uscita nel 1998 , poteva rappresentare un rilancio prepotente dell'arte cinematografica nostrana, tuttavia i benpensanti del nostro paese hanno fatto di tutto per impedire la circolazione di questo film ,tacciato di blasfemia e immoralità da più fronti.

Effettivamente Totò che visse due volte ,dei registi siculi Ciprì e Maresco, è un concentrato di offese e bestemmie sceniche senza precedenti in Italia,il tutto calato in un desolante contesto apocalittico rurale fra i migliori mai realizzati. Quello che è sfuggito a chi ha massacrato la pellicola è l'intento dei due registi,ben lontano dal voler scandalizzare gratuitamente e basta.

Ambientato in una Palermo senza Dio e abbandonata da qualsiasi forma di civiltà, il film è composto da tre episodi che analizzano come tre vizi umani(amore per il sesso,il denaro e la religione/potere)possano diventare strumento di barbarie se lasciati senza controllo e morale.
L'opera mostra una razza umana ormai ridottasi allo stato brado , ripudiata da Dio e caduta nel più totale sudiciume intellettivo e fisico.

CIpri e Maresco optano per un b/n alienante e per attori bruttarelli e tutti di sesso maschile per rappresentare questo marcio mondo di freaks corrotti fino al midollo. Il primo episodio è quello dedicato al sesso , dove abbondano scene forti sotto questo aspetto fra cui una di zoofilia. Il secondo parla dell'avidità e della finzione ed è forse il meno riuscito. Chiude il cerchio il terzo e migliore segmento , una rivisitazione blasfema ,dissacrante e disillusa di una parte della vita di Gesù Cristo.

Malgrado in alcuni momenti il duo siciliano caschi nella trappola dello shock gratuito e alcuni frangenti risultino un po macchinosi , l'opera resta un importante riflessione sulla condizione umana e sulla direzione che ha preso la nostra società. I registi mettono in mostra una richiesta d'aiuto (rivolta a Dio,agli uomini )eccessiva e non adatta a tutti che colpisce e fa riflettere,oltre ad inorridire e traumatizzare. Un prodotto non perfetto ma da proteggere dal dimenticatoio e dai moralisti.