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TOTO' CHE VISSE DUE VOLTE regia di Daniele Ciprì, Franco Maresco

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Funeralopolis     9 / 10  08/08/2005 10:40:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Molto debitore di certi stilemi pasoliniani, cerca tuttavia una sua strada, persino, oserei dire, più estrema di quella che percorse Pier Paolo in "Salò". Vi si scorge una frustrazione, una disperazione urlata a squarciagola attraverso il silenzio di immagini prive di significato: niente ha senso, tutto può essere attaccato perché tutto è niente. Sembra un immenso funerale del senso, forse ha il difetto (perdonabile) di lasciarsi andare un po' verso un autocompiacimento estetizzante. Una gioia per gli occhi, come in tutti i lavori del duo Ciprì e Maresco, la fotografia, curata da Luca Bigazzi. È il vuoto che riempie.