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TOTO' CHE VISSE DUE VOLTE regia di Daniele Ciprì, Franco Maresco

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Filman     8 / 10  23/06/2023 10:11:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Questo modo di fare cinema, come quello degli artisti traboccanti di passione che seguono pedissequamente i loro maestri, senza un'auto-evoluzione riflessiva non porterà particolare fortuna a Daniele Ciprì e Franco Maresco e questo, se si dovesse azzardare un'ipotesi, è dovuto al fatto che il neorealismo vernacolare non poteva più parlare di nulla già negli anni 90, perché finto, precostruito e un po' ruffiano, seppur fatto in buonissima fede. TOTO' CHE VISSE DUE VOLTE rimane comunque un bell'esercizio di stile e di emulazione con cui i due registi siciliani superano il loro esordio per iconicità delle sequenze e per precisione nei temi, due fondamentali: il sesso, controverso istinto che si scontra con un contesto grezzo in cui l'interazione umana è materia sconosciuta; la Mafia, che viene mostrata in chiave antica, estremamente memorabile ma soprattutto viene mostrata.