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DRAQUILA - L'ITALIA CHE TREMA regia di Sabina Guzzanti

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jack_torrence     6 / 10  22/09/2010 16:16:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'importanza e il valore di denuncia di questo film sono enormi e indiscutibili.
Anche se la Guzzanti evita con sapienza alcuni eccessi tipici di Michael Moore, e sa farsi da parte in modo apprezzabile, per far parlare i fatti, tuttavia il film non riesce a documentare fino in fondo quanto potrebbe fare. Noi comprendiamo il filo di tutto, e ne usciamo sgomenti. Ma il problema che il film non supera è quello di parlare bene soltanto a chi ha già orecchie per intendere, e di essere (purtroppo) tacciato di pretenziosità di parte, da coloro che son sordi o non vogliono sentire.
Mancano cifre, dati oggettivi: non che io ne avessi bisogno. Ma ne ha bisogno un documentario per risultare più obiettivamente inappellabile.
La Guzzanti ci fa ascoltare un'agghiacciante telefonata notturna (e più obiettiva di così proprio non potrebbe essere), poi allude al fatto che le case costruite evidentemente non sono in proprietà ma solo in prestito. E però, potrebbe anche dirlo esplicitamente: denunciarne lo scandalo, l'ipocrisia e questa profonda, terribile ingiustizia che farebbe tra l'altro vedere la speculazione per quella che è, una ignominiosa e immonda speculazione mascherata senza vergogna da operazione sociale (nonché condotta, a livello istituzionale, passando come un katerpillar sopra le autonomie locali in nome dell' "emergenza"). E invece, il film lascia adito a dubbi nello spettatore che vuole essere scettico (e che sarebbe invece quello da conquistare), il quale, disgraziato, può non compiere da solo tutti i passaggi causali che rendono inequivocabile il nesso speculazione-imbroglio mediatico: passaggi cui invece, con troppa smania di dimostrare, la Guzzanti allude invece di dimostrare pazientemente.