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DRAQUILA - L'ITALIA CHE TREMA regia di Sabina Guzzanti

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amterme63     7½ / 10  01/08/2010 12:45:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
I protagonisti del film sono i terremotati di L’Aquila e il Potere. Sabina Guzzanti analizza il rapporto che intercorre fra questi due protagonisti (basandosi rigorosamente su fatti) e ne dà una sua interpretazione. Le sue tesi sono queste:
1) Il Potere ha sfruttato l’occasione del terremoto principalmente per aumentare e consolidare il proprio consenso nazionale, non per esaudire le richieste dei terremotati (tornare nelle proprie case).
2) Il Potere ha cercato di personalizzare il suo agire. Il messaggio che si è voluto far passare è che non sono le istituzioni nel suo complesso che hanno operato ma il Capo Supremo (una signora lo dice spontaneamente: “Lo Stato è Berlusconi”).
3) Il Potere ha sfruttato l’ennesima occasione “emergenziale” per disfarsi del contrappeso democratico dei controlli (molto fastidiosi per chi comanda, molto preziosi per chi è comandato), in questo caso nel gestire i soldi pubblici.
4) Il terremoto di L’Aquila è stata l’ennesima tappa nella costruzione dell’Autoritarismo Pseudodemocratico di cui assai difficilmente riusciremo a disfarci.
Queste sono le tesi che si possono condividere o no. In ogni caso bisogna dare atto a Sabina Guzzanti di avere fatto un egregio lavoro di inchiesta e documentazione. Questo però è soprattutto un film, non una semplice inchiesta filmata e infatti la maggior dote del film è il montaggio: stringato, essenziale, consequenziale. Nella normale finzione si gioca con le emozioni primarie come tensione, paura, gioia, tenerezza, amore. In questo film si gioca invece con l’emozione razionale del conoscere il coperto e lo “scomodo”. Nel rappresentare risvolti o fatti non di dominio pubblico o addirittura tenuti nascosti si crea nel film una progressione fattiva di indubbio coinvolgimento. Le tesi esposte sono espresse in maniera semplice, chiara, diretta, a suo modo “divertente” e alla fine si rimane davvero molto colpiti.
Il mio parere personale è che le tesi di Sabina Guzzanti corrispondano sostanzialmente a realtà. E’ vero che i terremotati hanno avuto grandi cure, degna sistemazione e giustamente si sentono grati per questo; fa però veramente schifo vedere come il tutto si sia ridotto alla semplice glorificazione di un Grande Uomo (fatta poi in maniera così ostentata da sfiorare il grottesco). A questa operazione di personalizzazione del potere ha contribuito involontariamente anche Sabina Guzzanti stessa con questo film, concentrandosi sul Potere supremo e saltando a pié pari tutte le parti intermedie (volontariato, operai, gente normale di ogni genere) che sono state essenziali e determinanti forse più dei capi che davano ordini.
La fabbrica di consenso e di abbattimento dei controlli va a gonfie vele e su questo non ci piove. “Peccato” che ogni tanto scappi qualcosa al rigido controllo che dimostra come le cose non stanno esattamente come si vuole fare intendere.
Per questa ragione Draquila è un film essenziale e importantissimo. Deve essere visto da tutti, anche dai sostenitori di Berlusconi, in quanto il dovere democratico di ogni cittadino è quello di documentarsi da ogni fonte possibile e di formulare poi il proprio parere. Liquidare a priori un qualsiasi documento solo perché proveniente da fonte “nemica” è prima di tutto segno di vigliaccheria e indirettamente dà ragione alle tesi espresse, cioè di autoritarismo, arroganza, interesse personale sopra l’interesse generale.


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