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M, IL MOSTRO DI DUSSELDORF regia di Fritz Lang

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Mizoguchi     10 / 10  08/10/2007 20:13:24 » Rispondi
Fritz Lang inventa il thriller metropolitano, un'operazione che risperimenterà negli Usa con "Quando la città dorme".
I pregi del film sono tantissimi.
Prima cosa è incredibile come Fritz Lang passi al sonoro con una precisa idea artistica di come utilizzarlo, facendoci conoscere l'assassino prima con l'udito (il motivettto del peer gynt) e poi solo successivamente con l'indimeticabile faccia (e occhi) di peter lorre.
Fantastico l'uso della metonimia con cui viene descritta la prima barbarie, la palla che scivola via nell'erba senza più le manine che la fanno rimbalzare, il palloncino imbrigliato nei cavi elettrici, le scale vuote da cui la bambina non salirà e il posto a tavola apparecchiato per l'ultima volta, scelte registiche che hanno fatto davvero scuola nei tempi a venire.
Bè per non parlare del montaggio alternato tra la polizia e la mafia, durante le loro riunioni su come acciuffare il killer, altamente sociologico e davvero irriverente...
Geniale come Lang abbia sfruttato la figura di un serial killer per raccontare il dramma di un singolo uomo ma soprattutto di una città intera, con le sue contraddizioni e le sue problematiche, un modello da noir metropolitano che Lang esporterà negli stati uniti con il suo trasferimento e a cui si sono rifatti anche per esempio lo Spike Lee di Summer of Sam (per citarne uno) o anche l'ancora più recente Zodiac...
Grazie infinite maestro...