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LA CASA DALLE FINESTRE CHE RIDONO regia di Pupi Avati

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Cagliostro     7 / 10  05/05/2009 19:08:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Film che risente del tempo e dei gravi limiti di una sceneggiatura pasticciata e slegata, colma di incongruenze, di punti morti, di vuoti narrativi, di dialoghi evitabili e di situazioni ridicole.
Se poi si considera che il film è di un anno successivo a Profondo Rosso (1975), i suoi limiti risultano ancora più lapalissiani.
Tuttavia, la regia di Avati (qui alla sua quinta opera) è davvero molto buona. Avati dimostra un gusto per il particolare e per la valorizzazione del dettaglio funzionale alla descrizione dell'azione ed alla creazione delle atmosfere, davvero invidiabili. Inoltre, con la rpopria regia è riuscito a dare unità strutturale ad una storia piuttosto claudicante e disarticolata.
Tutto il film è volto alla preparazione della sua "impression finale", che è davvero efficace.
Avati dimostra anche una notevole capacità di direzione artistica degli attori.
Il finale assolutamente non convenzionale, che il Mereghetti ha giustamente definito "sospeso", è il punto di forza del film. Peccato però che la progressione narrativa non sia all'altezza di tale finale.
Complessivamente si tratta di un'opera datata che risente fortemente il peso degli anni (per esempio al contrario del citato e più vecchio Profondo Rosso), ma che merita di essere vista, che riserva ancora un notevole fascino e che sa trasmettere un senso di inquietudine profonda e palpabile.