Bright Parker 6 / 10 25/09/2007 18:13:40 » Rispondi Ammetto di essere pieno di pregiudizi, ma a me "La casa dalle finsestre che ridono" non mi ha affatto impressionato. Una delle cause per questa (mezza) delusione che ho provato vedendolo e che provo tutt'ora, è sicuramente l'eccessivo entusiasmo e le troppe aspettative che avevo prima di mettermi davanti al televisore. Non che il film sia del tutto mediocre, non sto dicendo questo, quindi vediamo di esaminare le vere pecche e i veri pregi di questa seconda frontiera orrorifica del nostro Pupi Avati. Allora, tanto per incominciare, quella a cui ci troviamo davanti è una pellicola piena zeppa di contraddizioni, nel senso che il protagonista (un comunque bravo Lino Capolicchio) quando entra ed esce dalla casa "maledetta", una volta è spaventato, terrorizzato, agitato, mentre un'altra è calmo, sprezzante del pericolo e lieto, non per niente queste ultime sono le sequenze in cui Stefano (Capolicchio) fa l'amore con la sua fidanzata
Poi ci sono infiniti errori di montaggio, di fotografia, di inquadrature, e in particolar modo nella sceneggiatura che riduce praticamente tutta la prima parte e un pò della seconda, ad un unico e imgombrante polpettone. Ma passiamo ora ai pregi, come per esempio una bella prova da parte di quasi tutto il cast, e tutto sommato una bella ambientazione della bassa padania romagnola, che risulta, seppur solo in un alcuni tratti, inquietante e sinistra. E poi, questo bisogna proprio dirlo, il finale è davvero scioccante, perchè
non solo rivela l'identità de(gli) assassini, ma spiega, forse con troppi colpi di scena in una sola volta, quello che è VERAMENTE uno dei due assassini, ovvero, una donna travestita da prete.
Il film sarebbe senza ombra di dubbio da 5, ma grazie alla pirotecnica conclusione, si merita un 6, anche se come ho già detto, le mie aspettative erano ben altre.