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THE LAST STATION regia di Michael Hoffman

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Clint Eastwood     7½ / 10  21/06/2010 11:03:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Una pezzo di storia, una vicenda tutta russa per essere raccontata da un americano (Hoffman) che di americano, come lui stesso ammette, ne conserva ben poco.
L'ultimo anno di vita del più famoso scrittore russo diviso tra la moglie Sofja, per la quale nutre un profondo ma allo stesso tempo distaccato amore-affetto, vittima della propria testardaggine, che vuole convincerlo di non rinunciare ai suoi diritti d'autore, pensare più alla famiglia, ai figli e ai privilegi e il capo del movimento tolstojano, Vladimir Chertkov che spinge lo scrittore a rinunciare alle sue opere e renderle pubbliche; il tutto raccontato dall'ottica di un nuovo giovane segretario personale di Tolstoj, Bulgakov alle prese con il suo primo amore,Masha.
Ebbene, a parte le due grandi interpretazioni che l'Academy giustamente ha notato (Mirren e Plummer molto affiatati) anche il pioniere McAvoy sembra tenera il passo. Il film contiene un respiro molto new age per le sue idee, paesaggi meravigliosi, ottime scenografie e fotografia forse fin troppo perfetta (vedi le finestre del treno, troppo accecanti per la loro lucentezza, manco fosse Nicola II su quel treno e altri piccolissimi dettagli trascurabili), ma credo che il difetto va cercato nella seconda parte verso il finale che sembra non finire più, prolisso e anche direi troppo sentimentale, esaltando oltre misura gli ultimi fatti e la morte di Levcik.
In conclusione è un film di stampo classico, poco russo di cui manca l'anima vera, lo spirito, che ne ha ben poco di biografico ma più che altro un omaggio all'amore.

Bello.

7/7.5