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JABBERWOCKY regia di Jan Svankmajer

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Terry Malloy     7½ / 10  30/08/2012 23:53:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
È difficilissimo commentare un film di Svankmajer. È difficilissimo commentare questo film di Svankmajer.
È innanzitutto difficile trovare un filo logico nel delirio immaginifico che ci presenta questo genio del cinema, ma credo si possa ravvisare se si guarda con attenzione. Non ho letto il racconto di Carrol, ma credo che questo corto sia qualcosa a parte.
Il filo logico di questo film (provo a lanciarmi!) è la matita di Svankmajer. Cerca disperatamente di trovare una via nel Labirinto, ma sbaglia e un gatto nero la distrugge. C'è una simbologia molto complessa in quest'Opera e non mi dilungo. Preferisco raccogliere le suggestioni quivi proposte. Nella complessa Arte di Svankmajer c'è sempre un impeto di distruzione (su tutte, cito il Coltellino Svizzero), che si coniuga inscindibilmente con una continua Rinascita e Rigenerazione (su tutte, la Bambola da cui nascono altre Bamboline). Il regista è chiaramente affascinato dall'Oggetto. Nella sua fantasia l'oggetto prende vita e ha una sua psicologia, nonostante sia privo di vita. È inoltre affascinato dalle potenzialità nascoste di Oggetti-Contenitori, e ritroviamo qui l'Armadio che in "Conspirators of Pleasure" era in casa del protagonista e tanto lo angosciava. Inutile dire che questi sono sproloqui, ma non credo si possa parlare di Svankmajer in modo logico e razionale.