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FUGA DA ALCATRAZ regia di Don Siegel

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Invia una mail all'autore del commento thohà     8½ / 10  07/05/2006 18:35:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Almeno una spanna sopra "Le ali della liberta", che arriverà molti anni dopo.
L'idea che da Alcatraz non è mai riuscito nessuno ad evadere non smuove minimamente Morris, che non ha che un unico pensiero: evadere.
Asciutto ed essenziale, a volte sembra di assistere più ad un documentario che ad un film.
La violenza, seppure presente, non è mai esaltata. Pur essendo presenti le immancabili figure del cattivo, del direttore maledetto, del galeotto indifeso (pittore), hanno comunque una ragione d'essere e non stereotipate.
Fenomenale l'interpretazione di Clint Eastwood.
Curioso il fatto che non si saprà mai da dove è arrivato il protagonista, che cosa ha fatto e che cosa succederà, così che la concentrazione rimane soprattutto sul presente, su ciò che può accadere ad ogni secondo.
Ottima suspance, bravissimi gli attori.

"Che tipo di infanzia hai avuto, Frank?" - "Breve".


KANE  07/05/2006 18:55:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
a me invece è piaciuto molto più le ali della libertà!!!
oddio non che fuga da alcatraz sia brutto anzi è bellissimo con un grandioso clint eastwood!! ma le ali della libertà è più "profondo" più "romantico" e forse raccontato meglio rispetto a questo, che mi sembra più "crudo", più "sgurado di clint"!!

Invia una mail all'autore del commento thohà  08/05/2006 09:25:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Devi essere un romanticone dalcuore tenero :-)
Non ho visto 'Il buco' ma, se ci riesco, lo guarderò.
Requiem  07/05/2006 20:45:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ragazzi, adesso non dico che è brutto "Le ali della libertà", ma il paragone con questo capolavoro di Don Siegel non esiste neanche lontanamente.

Le ali della libertà è il filmetto carcerario di intrattenimento, davvero benm fatto, ma banalissimo, e scontato per come non si sottrae minimamente ai canoni del cinema americano (sopratutto nel finale).

Per favore, la durezza del cinema di Don Siegel degli anni '70 ha fatto epoca.
Invia una mail all'autore del commento thohà  08/05/2006 09:23:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Veo che la pensi come me.
Questo film è privo di fronzoli. Mi viene in mente la scena iniziale dove lui è costretto, nudo come un verme, a percorrere tutto il lngo corridoio.
Le violenze, quando ci sono, non sono estremizzate. Non so, lo trovo migliore. E poi

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Requiem  07/05/2006 20:47:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Se c'è da fare qualche paragone, fose lo si può fare con "Il buco" di Becker e "Forza bruta" di Dassin, che con quello di Siegel sono tra i capolavori del genere carcerario.