Alpagueur 5 / 10 25/10/2020 17:52:04 » Rispondi Questo film è stato preceduto da parecchie chiacchiere su quanto siano state difficili e pericolose le riprese...è partito tutto dallo studio di produzione, un trucco di marketing per vendere e pubblicizzare la mossa forse più idiota, illogica e non plausibile del nuovo millennio. Ci sono così tante incongruenze (anche ammettendo che i tre sciatori fossero completamente senza cervello), non è facile scriverle. Ma probabilmente la maggior parte di noi, anche non sciatori, le conosce già, accenniamole, ma senza infierire troppo.
il cavo della seggiovia è al massimo dell'altezza degli alberi, come si può vedere in varie scene, ma ci sono varie inquadrature dell'intera pista in cui si nota chiaramente che, appoggiandosi dal fondo della sedia, si possa coprire in caduta una distanza di massimo circa 6-7 metri, atterrando sulla neve; supponendo che si salti non per cadere "a candela", dritto sulle gambe (come fa invece Dan), si sarebbe potutai invece creare una sorta di corda con qualsiasi abbigliamento o attrezzo a portata di mano, in modo da attutire comunque l'impatto; la procedura per chiudere una sciovia non è quella di aspettare che arrivino gli ultimi tre (che è illogico, dato che non si sa quante persone dei viaggi precedenti stiano ancora sciando sulla montagna), è mettere una bandiera rossa su una sedia (come si vede chiaramente a poco più di un quarto d'ora del film); il Resort non potrebbe mai essere stato chiuso per giorni a causa del maltempo (infatti la mattina dopo il cielo è nettamente limpido e luminoso, anche se un paio di minuti dopo diventa stranamente già grigio con forti nevicate), una tale chiusura in alta stagione avrebbe comportato una brusca perdita di denaro; se in tale località ci fossero stati anche dei branchi di lupi (cosa del tutto improbabile date le abitudini dei lupi e dato che la storia è ambientata nel New England, in questi ipotetici Mount Holliston, anche se in realtà le riprese sono avvenute nei monti Wasatch dello Utah, parecchio distanti dall'estremo NE degli USA), l'intera pista sarebbe almeno protetta da una recinzione (magari elettrificata?); questo previene anche gli incidenti nel caso uno sciatore perdesse la pista, o cerca deliberatamente di scendere; prima di saltare cerca di arrivare al palo più vicino, soprattutto se il tuo arto non è ancora congelato e non indossi scarponi pesanti e ingombranti (come la ragazza ad esempio); se cadesse un guanto a temperature gelide, non verrebbe automatico di mettersi la mano in tasca o qualcosa del genere? non verrebbe in mente ad almeno uno dei tre di chiudere il giubbotto fino in fondo? Uno sciatore con anche una sola corsa di esperienza non saprebbe che i tuoi piedi si congelano se li lasci penzolare dalla seggiovia per più di pochi minuti? il buon senso non imporrebbe di avvolgere le gambe attorno al cavo e di scivolare giù 'a 4 zampe' invece di caricare tutto il peso del corpo sulle dita congelate? perché il cavo avrebbe tagliato le mani di Joe a strisce (dato che vengono tenuti con molta attenzione e ingrassati, non certo"affilati")?
Queste sono alcune delle questioni contorte del film. La cosa che più mi è dispiaciuta però è stata la costante minaccia incombente dei lupi, che sembravano li pronti ad attendere che Joe cadesse per poterlo aggredire (le inquadrature inopportune si sono sprecate). Alla fine non sono stati forse superflui? Considerato soprattutto la prima caduta (l'unica scena che VERAMENTE mi ha impressionato, con quella soggettiva dei piedi e l'assenza di rumore dopo l'impatto con la neve)...non era già da sola sufficiente a creare uno stato di shock nello spettatore? Dan sarebbe morto comunque, in maniera forse più rapida e meno indolore (per ipotermia e dissanguamento), ma non per questo meno cruenta. Allora ecco che i lupi giustificano la seconda aggressione (senza la quale la ragazza non si sarebbe potuta salvare), ma allora perchè incentrarlo sulla neve con quel titolo? "Frozen" forse sarebbe stato più indicato per un aereo che precipita in mezzo alla neve e si cerca di sopravvivere, arrivando anche al cannibalismo...ma questo sarebbe stato un de-de-dejavù. Alla fine l'idea della seggiovia bloccata non è stata malaccio (facendo finta di dimenticare il calcolo delle probabilità e appogiandosi alla legge di Muyrphy, se qualcosa può andate storto andrà), però forse l'idea migliore sarebbe stata quella di eliminare proprio dalla sceneggiatura questi lupi cattivoni :( e trovare un modo alternativo per far sopravvivere la ragazza...anche il fatto che comunque la distanza si potesse coprire a piedi, quindi non si fosse effettivamente nel deserto della neve, non depone a favore del soggettista. Le inquadrature al viso dei singoli ragazzi sono buone, una certa tensione si respira quando so0no la sopra dimenticati da tutti, ma i dialoghi spesso sono buttati li, capisco il cercare di sdrammatizzare ma si è esagerato. Poi una premessa lunghissima e noiosa che non ha fatto altro che dimostrare quanto fosse improbabile una dinamica del genere (il bullone saltato alla fine è stato la degna conclusione). Lo spettatore forse non prova in nessun momento feeling coi personaggi, anzi si dispiace per i lupi (costretti alla fame dalla nevicata, anche loro dovranno pur mangiare qualcosa, visto che ce li hanno mesi in una regione dove non bazzicano). Le musiche avrebbero potuto salvare la baracca, ma sono scarsine. Alla fine, per me, resta la scena che circonda la prima caduta (prima, durante e dopo). E' l'unica, che ho percepito come ansiogena. Un po' poco per reggere tutto un film, ma meglio che niente.