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LA FISICA DELL'ACQUA regia di Felice Farina

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oh dae-soo     7½ / 10  21/01/2011 11:09:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE: il commento potrebbe contenere anticipazioni.

Prima una doverosa premessa. Nel nostro ambito non c'è un luogo comune più fastidioso e banale di quello che vuole morto il cinema italiano. Ora, sono vere alcune cose:
1 Non siamo più un punto di riferimento mondiale.
2 Abbiamo visto morire interi generi, penso all'Horror, a una certa Fantascienza, al Poliziesco e al Western (in realtà morti a livello globale) dove dettavamo legge a tutti.
3 Il 90% delle nostre produzioni è tra il Comico e la Commedia. Questo perchè tali generi rendono ormai più di tutti gli altri, e sia registi che produttori hanno letteralmente paura di arrischiarsi in altro, pena il flop totale che non rappresenta solo un danno d'immagine e d'orgoglio ma specialmente economico.
Detto questo il Cinema italiano sforna ancora in continuazione grandissimi film, basta andarli a cercare e non avere la puzza sotto il naso.Potrei elencarne decine solo di questi ultimi 6,7 anni. Solo un cambiamento nel pubblico potrà portare un cambiamento nella produzione e distribuzione.

La Fisica dell'acqua non è un capolavoro, non è un grandissimo film, ma è un ottimo prodotto, di genere (ma con ambizioni più alte) realizzato con tutti i crismi. Probabilmente è un film ancora più bello di quello che si possa pensare perchè è una pellicola per certi versi intelligente, colta, raffinata (già il bellissimo titolo lo dimostra), e come tale la presa può non essere immediata. Non posso non partire dalla magnifica prova del piccolo Vavassori. Se questa interpretazione fosse stata offerta in un filmone americano qualcuno parlerebbe magari di nuovo Osment... La corsa iniziale verso il luogo dell'incidente è a mio parere una sequenza di una forza emotiva straordinaria perchè rappresenta in modo perfetto quello che è l'amore di un bambino per la propria madre, un amore puro, non ragionato, senza pensieri e sovrastrutture, una amore che porta a correre, come farebbe un animale.
Farina ha una grazia, un tocco, una sensibilità nel raccontare i bambini e il loro mondo che in alcune sequenze mi sembrava di essere tornati al nostro caro e amato Neorealismo. Tutte le scene di Alessandro (il nome del piccolo protagonista), quelle col suo amichetto, quelle finali del neonato hanno insieme tenerezza e forza, divertimento e tragedia.
Parlavo di film colto soprattutto perchè affronta una tematica come quella della rimozione e poi del lento riaffiorare dei ricordi in un modo molto originale e interessante. Fino a quale età possiamo ricordarci fatti così vecchi? Può una vicenda capitata a un solo anno di vita essere ricordata e segnarci per sempre? Il processo che aiuterà Alessandro a ricordare la verità solo a posteriori si rivelerà come profondamente e teneramente umano tanto che, alla luce dei fatti finali, ripensare all'abbraccio commosso con il commissario renderà quella scena straordinaria, da brividi.
Il film ha un'eccellente fotografia e una regia virtuosa ma mai esagerata (la gru sulla stazione della polizia, i riflessi del corpo sul muro, la corsa che menzionavo all'inizio e tante altre) tanto da rendere La Fisica del'acqua, a parte alcune forzature di plot, come una pellicola senza difetti. Buoni gli attori, Vavassori e Cortellesi su tutti.
Insomma, non è un film che riconcilia col cinema italiano perchè non c'è bisogno di nessuna riconciliazione. E' semplicemente una piccola storia che sa essere raccontata, una storia scritta e diretta con amore e professionalità, una vicenda che sa anche commuovere senza che questo sia il suo fine principale.
Bravo Farina. Quattro anni per trovare un produttore. Prendi tutto questo per quello che realmente rappresenta, un merito.