-Uskebasi- 10 / 10 09/08/2011 12:43:32 » Rispondi Non è possibile... Questo film non è possibile... Fatico a credere che chi l'ha scritto sia un essere umano. La Perfezione non è Umana. Tutto è decisivo, una scritta su un foglio, un bottone rotto o delle foto abbassate. Dopo la seconda visione diventa ancora più bello, e ci si rende conto che non solo la sceneggiatura è perfetta, ma lo sono anche la musica, la regia e tutti gli attori. Una scena più bella dell'altra (lo stadio, l'ascensore, la ramanzina del giudice, il treno, la richiesta di riapertura del caso, l'interrogatorio, e tutte le altre), con dialoghi irripetibili. Benjamin, Irene, Isidoro, tutti personaggi straordinari fino a Sandoval, da pelle d'oca.
Benjamin Esposito, dopo 25 anni di niente, di vuoto assoluto riempito da piccole o grandi distrazioni, va in pensione. Si guarda, e ciò che vede non gli piace per niente. Non è ancora libero, si rende conto che la sua vita è rimasta legata al caso Morales, la morte di Lilliana Colotto, così decide di ripercorrerlo scrivendo un libro. Prova a scrivere 50 inizi ma li straccia tutti, e nel dormiveglia scrive un insignificante "Temo" sul taccuino.
Comincia dall'inizio, qual'è il primo ricordo Benjamin? E' lei... è l'amore, è Irene. La credi intoccabile, ma non ti sei mai accorto dei suoi occhi? Non ti sei mai accorto che ogni volta che entri nel suo studio ti chiede se hai qualcosa di importante da dirle, così da chiudere la porta? Lei non aspetta altro che la tua dichiarazione. Passa del tempo e il caso ha sviluppi inaspettati, sembra chiuso, poi si riapre. Arriva il momento in cui Irene fa un piccolo passo avanti facendoti capire che sei tu che devi tirare fuori quello che hai dentro. Prendi un appuntamento con lei, ma quella sera stessa, il tuo migliore amico muore, l'unica persona di cui ti fidi muore. Per quanto la vita è lunga, non c'è mai tempo... Capisci che a morire dovevi essere tu. Non rimane altro che andarsene. Prendi il treno, con Irene che lo rincorre in lacrime. La sua sagoma fino a quel momento grande si fa via-via sempre più piccola. 25 anni di niente. Non riesci a pensare ad altro, se non al caso Morales. Credi che la tua vita era quella. Ti rendi conto che non sei nemmeno mai andato a portare i fiori al tuo amico. Torni in quei luoghi, e ritrovi la vecchia macchina da scrivere difettosa con cui facevi gli incartamenti. Ancora non riesce a fare la lettera A, ma adesso non hai più scuse per scrivere il tuo libro. Infatti lo scrivi, e decidi di farlo leggere a Morales. Lui è strano e non riesci a capire come faccia a vivere dopo quello che è successo. Scopri la verità. E' dura, ma è la verità, e la chiusura del caso. Continui a vivere. Ma come è possibile? La tua vita non era quella? No Benjamin. La tua vita è questa, e per quanto breve c'è sempre tempo. Porti i fiori a Sandoval. Torni a casa e aggiungi quella A che eri abituato ad aggiungere in un secondo momento. Questo è il tuo momento. "TeAmo" Corri da Irene. E' incredibile, lei è ancora lì che ti aspetta. Adesso si Benjamin. Adesso puoi chiudere la porta...