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IL SEGRETO DEI SUOI OCCHI regia di Juan José Campanella

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     7½ / 10  19/06/2010 23:55:10 » Rispondi
La prevenzione dei ricordi... parecchie opere di Vargas LLosa agiscono così. E a dirla tutta, tutto il birignao del giallo classico letterario, nel segno di personaggi affrontati con una fortissima adesione psicologica - si veda il personaggio di Sandoval, ubriacone perenne e amico fidato di questo Jelling latinoamericano (cfr. il riferimento è ai primi romanzi di Scerbanenco tanto per dire...). Il giallo classico DEVE far perno su meccanismi convenzionali allo scopo di trasformarli in qualcosa che convenzionale non è. Prima di accusare l'ottimo giallo di Campanella di sfondare i parametri dell'approccio paratelevisivo - che non sarebbe poi una gran colpa - occorre essere lettori assidui di romanzi gialli, altrimenti è facile cadere nella trappola, v. il doppiaggio non esaltante o i dialoghi che riproducono - talvolta in modo ingenuo - il codice letterario dei generi.
"Il segreto dei suoi occhi" è un film di notevole interesse che non si sa quanto possa essere più interessante nel suo aspetto romantico o in quello dell'intrigo (da Fred Vargas d'oltreoceano). Se Campanella ha trascorsi più spiazzanti ed eversivi, occorre dire che riesce a districarsi abilmente nel genere servendosi di una certa capacità di misura, senza mai strafare.
Sprigiona un forte magnetismo, dunque, questa storia, con la sua mistura di vecchio e nuovo, con l'ironia che concede ampie suggestioni all'amarezza "romantica" di un rito tremendamente in bilico tra dovere professionale e spiragli affettivi nella sfera personale del protagonista.
Peccato che verso l'epilogo gli angoli non vengano smussati adeguatamente, e torni in mente l'eccesso sensazionalista della trilogia di Larsson, specialmente quella vista al cinema.
Ma Campanella si riconferma un buon autore al servizio della storia, e lo dimostra nella sequenza allo stadio o anche davanti a parole come "vorrei solo mi parlasse", che molti troveranno risibili. Invece, c'è tutta la peggior condanna "eterna" possibile.
Splendida Soledad Villamil, i cui occhi - davvero - parlano da soli
Ah dimenticavo Campanella è anche autore di alcune delle migliori serie tv statunitensi, non a caso