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I PONTI DI MADISON COUNTY regia di Clint Eastwood

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Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki     8 / 10  10/02/2015 14:50:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Siamo nel '95 è ormai un autore consolidato con alle spalle 2 gioielli in sequela, potrebbe ficcare il naso in qualunque genere che ne uscirebbe a testa alta tanto poi da prendermi alla lettera 5 anni più tardi nello spazio.
Ad un'evoluzione dietro la mdp è corrisposto una graduale progressione circa la qualità delle sue performance da interprete, sottraendosi raramente dal ruolo di protagonista e provando instancabilmente a scindersi dall'uniformità dei suoi primi 20 anni di carriera scanditi tra western e ispettore Callaghan, come il vino, Eastwood, invecchiando migliora.
L'esame Streep è un po la prova del 9, e se il romanzo ti permette di duettare confinato dentro 4 mura c'è il rischio dell'imbarcata, di ritrovarsi impacciato con un testo sino ad allora lontano dalle sue corde, un ritmo che per forza di cose deve essere flemmatico misurando silenzi, sguardi, non parole ma ammiccamenti, romanticismo naturale che non scada nel greve, una storia clandestina che echeggia della teatralità di Mulligan (Lo stesso giorno il prossimo anno) senza averne al suo interno la verbosità del testo.
L'epilogo di rara intensità, una Streep che comunica direttamente al cuore dello spettatore quell'angoscia trasmessa dall'impotenza, i sentimenti soffocati in gola, lo sguardo che insegue fino all'ultimo l'auto dell'uomo che non rivedrà più. Eastwood in stato di grazia.