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A BETTER TOMORROW 3 regia di Tsui Hark

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Boromir     10 / 10  03/09/2023 18:36:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La patata bollente di A Better Tomorrow passa, dunque, dall'allievo (John Woo) al maestro (Tsui Hark), che ne dirige un prequel molto più cupo e pessimista, dove lo sfondo storico (la guerra del Vietnam, in questo caso) ha la stessa valenza nell'esaltazione del melodramma che aveva la Guerra Civile in Il buono, il brutto e il cattivo. Molti sono i punti di contatto con il film e l'opera di Leone in generale: ci sono il tono crepuscolare con cui si affronta la fine di un genere, i retroscena che hanno portato a plasmare l'icona di Mark Gor, una figura femminile forte e intraprendente che catalizza l'attenzione più del protagonista macho, la denuncia sociale agli orrori della guerra.
Per quanto le componenti romantiche e l'introspezione noir abbiano il sopravvento sul resto, l'azione non manca: Tsui Hark si distanzia dall'elettrizzante senso per l'epos tipico di Woo, abbracciando uno stile molto più nervoso, serrato e secco, in cui il rallenty anziché enfatizzare il gesto epico esalta più il pathos della tragedia (vedi le scene d'uccisione). Il cast è stratosferico, con Big Tony Leung in grandissimo spolvero, Chow Yun Fat che dona credibilissime sfumature di fragilità al suo antieroe e la statuaria Anita Mui.
A Better Tomorrow III conclude con grande coerenza e uno stile radicale il discorso che la trilogia fa sui legami umani, dilaniati da amore romantico e amicizia virile, in bilico tra divisione (anche culturale) e bisogno disperato di riconciliazione. Il parallelismo che Tsui Hark traccia accostando i destini del Vietnam e di Hong Kong traduce la ricerca di un "domani migliore" in accidentato percorso disseminato di morte, perdita, tensione a una sfuggevole felicità.