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HAROLD E MAUDE regia di Hal Ashby

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Invia una mail all'autore del commento Zazzauser     9 / 10  07/11/2013 03:04:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Sai, Harold, secondo me gran parte delle brutture di questo mondo viene dal fatto che della gente che è diversa permette che altra gente la consideri uguale"

Harold è un ragazzo votato al gusto del macabro. Affascinato dalla morte a tal punto da identificare il proprio "principio di piacere" nella messinscena di finti suicidi. Una volta è morto "per davvero", Harold; quando credevano che fosse saltato in aria per un'esplosione, il dolore esternato dalla madre lo fece sentire così soddisfatto e vivo da bramare continuamente l'atto di uccidersi come espressione della sua personale lotta contro il moralismo di una madre soffocante e perbenista.
Il suo passatempo preferito è andare ai funerali.
E' proprio ad uno di questi che incontra Maude, un'arzilla vecchietta quasi ottantenne. La circostanza li accomuna, ma i due non potrebbero essere più diversi: Maude inneggia alla vita e ne coglie il sapore, la bellezza, il piacere onnisensuale. Arrivata quasi alla fine dei suoi giorni, vuole vivere da morire. Pensa alla morte non come alla fine di un cammino, ma come ad un ricongiungimento panico con la Natura, un ritorno alla terra ed un'ascensione agli astri. Mostra al suo giovane amico la vera ricchezza, che non sta nei sontuosi arredi di una villa, ma nella capacità di apprezzare un dono straordinario ed irripetibile; gli insegna l'amore di un'amante, l'affetto di una nonna, l'amicizia di un fratello.
Sono gli opposti che si attraggono: il giovane e la vecchia, una vita nel pieno degli anni ed un'esistenza agli sgoccioli, l'impulso di autodistruzione e l'inno alla pienezza, si uniscono in un amore scandaloso ed anticonformista.
Esilarante, grottesco, pungente, "Harold e Maude" si avventura nel territorio di una delle domande più impervie della sociologia moderna: chi è "sano" e chi è "malato"?
Non sembra che il rapporto che lega i due protagonisti, per quanto fuori dagli schemi, sia più assurdo di ciò che li circonda. Non più di un Vietnam insensato, che miete sempre più vittime, non più di un'America guerrafondaia che è ormai la parodia di sé stessa (il ridicolo zio di Harold), non più di quei falsi mentori (lo zio - il prete - lo psichiatra) che vivono all'ombra dei loro falsi dei (Nixon - il Papa - Freud) pretendendo di stabilire arbitrariamente ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. E sicuramente non più assurda di una società che non impara dal passato, che condanna la diversità anzichè trarne insegnamento, e che dimentica i propri morti - fenomenale la scena in cui la macchina da presa stacca dalle margherite per una panoramica sulle lapidi, bianche e tutte uguali.
Nel fermento dei late sixties, della youth culture e dei figli dei fiori, Hal Ashby (e la sua barba) strillano ad una gioventù alienata, talmente abituata alla violenza da non percepire più il "senso del dolore". Le gridano che il nichilismo non è la soluzione, sognano un mondo senza proprietà, confini o bandiere; lanciano un messaggio di positività e di costruzione di una nuova filosofia di vita, inneggiano assieme a Cat Stevens alla liberazione dell'anima ("if you want to be free, be free, 'cause there's a million things to be, you know that there are") ed infine ci regalano un film delizioso, immortale manifesto di un'epoca.

"I would be remiss in my duty if i did not tell you that the idea of intercourse, the fact of your firm young body commingling with withered flesh, sagging breasts and flabby buttocks makes me want to vomit."
TheSorrow  23/11/2015 15:12:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ottimo commento.peccato solo che mi resti ben poco da aggiungervi nella mia recensione !!!
Freddy Krueger  15/01/2017 15:00:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
quoto, bellissimo commento!