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MINNIE E MOSKOWITZ regia di John Cassavetes

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pier91     8 / 10  08/08/2013 02:06:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Una delle prime pellicole in cui si cita espressamente "Casablanca". Vidi "Casablanca" che ero troppo piccola, non ne conservo alcuna idea precisa. Nel corso degli anni ho però compreso che fu un caso di "cospirazione", come suggerisce Gena Rowlands-Minnie Moore. Nolenti o volenti gli spettatori dovettero fare i conti con Rick e Ilsa, almeno finché non entrarono in campo i baldi Jack e Rose. E' il grandioso cinema hollywoodiano, (pre)potente invasore che puoi subire e venerare, subire ed odiare, oppure schivare; ma per schivarlo devi pur sempre dargli un' occhiata. John Cassavetes, che amava osservare la gente senza alzare altezzosamente il naso, sentì l' urgenza di affrontare la faccenda. Lo fece da regista, scrivendo una storia piccola d' amore piccolo, con due protagonisti pure piccoli, che di glorioso ed echeggiante non hanno davvero nulla, se non le proprie voci quando escono dai gangheri. Sbraitano un po' tutti in questo film, per rabbia, per abitudine, per non diagnosticata follia, e qualche volta sembrano creature di un fumetto, creature minuscole che in grandi balloons si esprimono a lettere maiuscole. Di tanto in tanto, senza garbate gradazioni, i toni s' adeguano alla misura dolente dei personaggi. Penso alla conversazione sciolta dal vino tra Flowrence e Minnie, al carattere mestamente "civettuolo" dei loro argomenti. Mettersi a tavola, nei racconti di Cassavetes, solitamente prelude alla scoperta di una qualche ferita. Aleggia, al di sopra di quei banchetti miseri o abbondanti, una quiete apparente. Qui tende al soave, ma se ne esce comunque turbati.
Minnie e Seymour, un po' come il blu notte e il blu elettrico, accostati fanno uno strano effetto. Eppure alla fine, insieme, risultano amabili. L' evoluzione del rapporto consiste in un lento tempestoso esilarante ribasso delle proprie resistenze e degli altrui giudizi.
Ciò che fa funzionare l' improbabile appaiamento è, almeno in parte, una condivisa intolleranza per il mediocre indefinito: l' affetto rateizzato di un uomo sposato, il bearsi di passeggere compagnie, la solitudine annichilente. Contribuisce poi, non meno fondamentale, una predisposizione innata al romanticismo, all' interpretazione lietamente melodrammatica, colorita, ironica dei fatti della vita. E' una dote che immagino abbiano tutti i bravi comici. A ben pensarci somigliano ad un oliato duo comico, felicemente caricaturale sin dai lineamenti, Minnie e Moskowitz (il nome stravagante di lei sta bene col cognome stravagante di lui).
Crimson  09/08/2013 22:23:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao Piero, Casablanca è un filmone, indpendentemente dalla nomea di grande classico hollywoodiano che ha acquisito soprattutto nel corso degli anni. Ci sono alcuni primi piani e dialoghi nella parte finale del film che difficilmente si possono dimenticare.
pier91  10/08/2013 18:57:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sono propenso a rivederlo un giorno o l' altro