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LA MORTE E LA FANCIULLA regia di Roman Polanski

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amterme63     7 / 10  25/03/2011 19:23:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dopo avere titillato la morbosità dello spettatore con "Luna di fiele", Polanski torna a sfornare un solido film simil-classico, seguendo la traccia sicura e affidabile di mastro Hitchcock.
"La morte e la fanciulla" ha un impianto decisamente teatrale. La storia si svolge tutta in una casa isolata lungo la costa argentina, durante una tempestosa notte estiva. Le unità aristoteliche sono scrupolosamente rispettate. Gli interpreti sono poi solamente tre. Viene alla mente la struttura di tanti film hitchcockiani, tipo "Nodo alla gola".
Come nei film del grande Maestro, l'ossatura è formata da dilemmi di natura etica e di giudizio di verità/falsità, innocenza/colpevolezza. La suspence, la presa sullo spettatore è rappresentata da questi dilemmi, i quali intrigano e stimolano il coinvolgimento ("cosa farei io al loro posto?").
La protagonista assoluta è il personaggio di Paulina (interpretato magistralmente da una dura e incisiva Sigourney Weaver), la quale deve fare i conti con un passato di attivista politica torturata, stuprata, umiliata da una persona che non riusciva a vedere in faccia. Cosa succede quando ci si trova di nuovo davanti (o no?) al proprio aguzzino? E' legittimo vendicarsi? E' legittimo utilizzare gli stessi mezzi? Quali meccanismi morbosi ci sono stati dietro gli atti terribili subiti? Quante cose sono state rimosse o coperte e ora vengono a galla?
Il film si basa tutto sullo scavo etico/psicologico dei personaggi, riprodotto in maniera abbastanza drammatica. Su tutto ovviamente aleggia il dubbio di innocenza nei confronti del presunto colpevole.
Il film è classico fino in fondo. Così come Hitchcock in ogni caso, nel finale dei suoi film, scioglieva i dubbi fondamentali e ristabiliva definitivamente dove stava la verità, così avviene anche in questo film.
Polanski comunque in genere non conclude mai in maniera definitiva e accomodante i suoi film. Anche in questo caso la coppia protagonista riesce ad uscire dalla prova cruciale che ha scosso il loro rapporto, ma a costo di leccarsi le ferite e ricostruire un rapporto su nuove fondamenta. Come questo si realizzerà non lo sapremo mai. C'è poi il passato che non si potrà MAI cancellare; questo è poco ma sicuro.
Insomma un film ben fatto, piacevole, interessante, da buon artigiano classico quale è diventato Polanski nella seconda parte della sua carriera.
oh dae-soo  01/03/2012 10:53:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Luca, finalmente un film in comune...
Non avevo pensato alla matrice hitchcockiana, hai perfettamente ragione. Ed hai parimenti ragione nell'affermare coma una delle qualità migliori del film sia l'instillare dubbi etici e morali nello spettatore.

Se vai al cinema ti consiglio vivamente Quasi Amici, un gioiellino francese che affronta con, pare strano, grazia ed irriverenza una tematica dura come quella dell'handicap, perlopiù gravissimo (tetraplegia).
Ci sentiamo!


(P.s: l'altra volta ti avevo consigliato qualcos'altro e mi avevi detto che poteva interessarti molto ma non ricordo assolutamente quale film fosse... Al limite mi rileggo tutte le risposte ai commenti, quando non mi ricordo qualcosa dò di matto...)
amterme63  02/03/2012 08:55:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Oh carissimo Giuseppe, tu hai messo il dito nella piaga: l'incapacità di gestire il proprio tempo, lo scarto fra le cose che voglio fare (vedere certi film, scrivere certe cose) e quelle effettivamente fatte, è il maggior cruccio e difetto che mi trovo a gestire.
E' una cosa molto molto spiacevole per me, che mi fa sentire come un fallito.
Tu invece sei di un'iperattività encomiabile: una famiglia da curare, un'impresa da gestire e nonostante ciò riesci a vedere, commentare tutto quello che vorresti vedere e commentare.
Tutta la mia ammirazione, Giuseppe!
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  02/03/2012 18:59:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
A me non sembra tanto classico, quell'epilogo ribaltato può voler dire tante cose, e tutte sgradevoli in fondo
amterme63  02/03/2012 23:03:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il finale è formalmente classico anche se magari non lo è nella sostanza. In altre parole si offre una (apparente) via d'uscita.

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Vero o non vero è comunque una soluzione.

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