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FRANTIC regia di Roman Polanski

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amterme63     7 / 10  12/03/2011 18:22:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Si tratta di un altro buon film di genere, egregiamente diretto da Polanski. Gli ingredienti del thriller ci sono tutti (suspence, avventura, mistero, il reale/banale che all'improvviso diventa speciale e unico), dosati nella giusta maniera. Il film idealmente più vicino a "Frantic" è "L'uomo che sapeva troppo" di Hitchcock. In entrambi ci troviamo di fronte ad un americano medio, comune, senza particolari risorse, rispettabile, attaccato al valore fondante della famiglia, che si trova suo malgrado invischiato in un gioco molto più grosso di lui e che coinvolge direttamente ciò che gli sta più caro. Entrambe le storie si svolgono in un ambiente estraneo, straniero, incomprensibile e quasi ostile.
Il problema di questo film è il fatto che è fin troppo aderente agli stilemi del genere e finisce per ritrarre caratteri e situazioni quasi stereotipati, tanto che a volte si ha il sospetto che Polaski li volesse usare volutamente per fare satira. Il protagonista infatti è fin troppo ingessato e convenzionale, nonché affetto dall'antipatica abitudine americana di ritenersi importantissimo. In molte circostanze fa la figura dell'ingenuo e del pirla (la scena della "signora bianca"). Porta con sé poi l'altra caratteristica americana di disinteressarsi dell'universalità e della politica e di badare esclusivamente al proprio privato (che scoppi la bomba atomica, nel frattempo mi riprendo la moglie). Anche gli altri caratteri francesi sono piuttosto tipizzati, ma in questo caso si tratta di personaggi minori e ci può stare la semplificazione. Pure in questo caso Polanski non risparmia le frecciate alla burocrazia e all'indolenza tipicamente francesi, nonché al modo di vivere più spigliato e anticonvenzionale. La polizia è quasi satireggiata nel suo essere secondaria, comica e pressocché ininfluente.
Il personaggio di Michelle (la giovane e bella francesina) è ridotto all'essenziale e rimane poco comprensibile (oscilla fra dolcezza, altruismo e l'attaccamento a volte fuori luogo per "la propria parte"). La si vuole rendere simpatica (e valevole dell'affetto e dell'amore del nobile protagonista) e "imperfetta" allo stesso tempo, ma la cosa appare un po' forzata.
Decisamente sbagliata la scelta di Harrison Ford per la parte del protagonista. Si rimane un po' basiti nel vedere un uomo bello e forte (sono diverse le scene in cui viene "mostrato"), eternamente legato alla figura atletica e vitale di Indiana Jones, rivelarsi imbranato e perdente nelle lotte. Un personaggio alla James Stewart sarebbe stato più adatto.
Insomma si tratta di un prodotto quasi datato nel suo restare fin troppo fedele a vecchi schemi che ormai hanno fatto il loro tempo. Rimane in ogni caso un film più che dignitoso e tecnicamente di qualità, adatto ad una serata senza tante pretese.