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FRANTIC regia di Roman Polanski

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marcogiannelli     8 / 10  10/04/2020 15:13:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Polanski prende dallo spionaggio Hitchcockiano e gira un film stupendo che si prende i suoi tempi per raccontare una storia semplice che si scopre pian piano.
Parigi fa da sfondo ad una vicenda di fraintendimenti in cui un dottore, interpretato da un Harrison Ford al top del suo picco di celebrità, giunge per una conferenza insieme alla propria moglie. In un contesto apparentemente normale, succede che la moglie sparisce.
E' bravissimo Polanski a farci entrare insieme al protagonista nella storia, con una prima fase successiva alla sparizione in cui le indagini sono rilassate, Richard è spaesato e cerca conforto nelle istituzioni.
E' proprio però alle istituzioni e alla macchina burocratica che Polanski rivolgerà le maggiori critiche, mostrando una inadeguatezza anche ai più alti vertici.
La regia è molto raffinata, anche se abbastanza derivativa del cineasta inglese. Non è necessariamente un problema ovviamente. Però anche il tema del trovarsi in mezzo ad un intrigo internazionale per puro caso, qualcosa più grande si quanto ci si aspetti, è, anche questo, tema caro a sir Alfred.
Nel suo percorso il dottore incontrerà Michelle, una femme fatale intrepretata da Emmanuelle Seigner degna dei film bondiani, in cui lo spettatore si perde e di cui a momenti ci si innamora perdendo quasi il fine ultimo della missione.
La tensione in molti punti della vicenda è palpabile, soprattutto a causa della solitudine di un protagonista abbandonato alle banlieu per provare a farsi giustizia da solo.
L'accompagnamento di Morricone, ma soprattutto di "I've Seen That Face Before" di Grace Jones fa da contorno ad una vicenda che Polanski pensa che possa succedere a chiunque.
Sono di più le inquadrature fisse e il non sapere a dare questa sensazione di angoscia che pervade la scena.
Non abbiamo bisogno necessariamente di azione adrenalinica, ma solo di una grande scrittura.