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CHINATOWN regia di Roman Polanski

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david briar     10 / 10  03/11/2010 20:10:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bellissimo noir realizzato nel 1974 e ambientato nel 1937 a Los Angeles , che è talmente ben ricostruita da farci sentire ancora nell'epoca del proibizionismo .
La trama è coinvolgente , accativante e interessante man mano che procede nel suo sviluppo : non si contano , infatti , i momenti di tensione e i colpi di scena , spesso ben accompagnati da una funzionale colonna sonora .
La sceneggiatura è perfetta e misurata , meritatissimo l'Oscar , unico ricevuto dal film , ma ne meritava ben di più , anche se concorreva lo stesso anno de "Il padrino - parte seconda" .
La regia di Polanski è grandiosa , elegantissima , disincata e conferisce a dare quell'atmosfera di mistero da cui è avvolta la vicenda narrata , quell'atmosfera che ti tiene con il fiato sospeso , sempre attento a non perdere nessun dettaglio , soprattutto data la fondamentale importanza che hanno in questa pellicola .
Il finale è amarissimo , struggente ed emozionante , mi ha lasciato con un senso di ingiustizia , ma è magistrale nel rappresentare la corruzione , soprattutto dei poliziotti , che fanno " il meno possbile" , come afferma in tono amaro il protagonista .
Polanski ci mostra anche ironicamente una società alienata e ambigua , dove gli uomini che si muovono sullo sfondo non sono altro che orridi "animali domestici" al servizio del padrone .
Altri temi trattati dal prodotto sono le tentazioni derivate dal potere assoluto , le follie sessuali orrende in cui un uomo può cadere con facilità e il denaro , nella storia è presente infatti la concezione che tutto possa essere comprato , e che i soldi diano tutto dalla vita .
La recitazione è impeccabile : sul talento di Jack Nicholson non discuto nemmeno , dico solo che in quell'annata meritava l'Oscar più del Pacino de"Il padrino 2" , a mio parere ; Faye Dunaway è bravissima nel tratteggiare un personaggio complesso e pieno di sfaccettature , ed è anche molto affascinante , copre il suo ruolo di un alone misterioso e ambiguo . E' forse la cosa più riuscita della storia .
"Chinatown" è uno dei massimi apici della carriera del regista , forse il suo capolavoro assoluto , ed è costruito con tanta maestria che entra nella mente di chiunque lo veda , ronzandogli nella testa anche a diversi giorni di distanza dalla visioni .
Imperdibile , non perde fascino nonostante abbia quasi 40 anni , anzi sembra quasi migliori col tempo , faccio veramente i miei sentiti ringraziamenti a Roman Polanski .
Grazie.
olikarin  15/11/2018 02:50:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Se c'è una cosa di cui mi pento è della stanchezza che mi assaliva quella sera di due anni e mezzo fa in cui ci fu la proiezione di Chinatown. Più volte ho giurato che avrei rivisto questo film il prima possibile, il tempo passava, la vita procedeva e io non gli ho dato una seconda possibilità. Avevo già visto questo commento in quel periodo promettendomi che l'avrei riletto dopo la seconda visione, quella decisiva. E infatti. Ci tengo in particolar modo a commentare perché è un film col quale sento un forte legame per via di quella sera, era un qualcosa che avevo in sospeso. Non posso che concordare con questo parere nonostante sia stato partorito quasi dieci anni fa, sempre a novembre, wow, ho notato solo ora. Comunque non credo diresti qualcosa di diverso oggi.
Jack Nicholson è pazzesco, provo un amore infinito verso questa sua interpretazione: decisamente più bella, intima e profonda di quella di Shining, a mio avviso. Niente da aggiungere per tutto il resto: sceneggiatura, regia, colonna sonora, stile. E l'uomo col coltello? "Oh ma quello è Polanski!" , troppo emozionante .
Mi dispiace di non averlo recuperato in precedenza, nonostante i numerosi tentativi, mai riusciti sino ad ora. Davvero, è un capolavoro. Il finale è di una potenza inaudita, la colonna sonora è maledettamente struggente assieme all'espressione del viso di Jack. Il film finisce e lo si vorrebbe soltanto riniziare. Commuove in un modo tutto suo, non so se provo una sensazione di vuoto o di pienezza ma è meravigliosa, qualsiasi cosa essa sia.
Ribadisco, grazie Polanski.
beppe.fadda  24/02/2013 13:25:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Anche secondo me Nicholson era il più meritevole quell'anno. Se avesse vinto Al Pacino comunque non me la sarei presa tanto, ma visto che vinse Art Carney per Henry & Tonto... Misteri dell'Academy...