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MACBETH regia di Roman Polanski

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amterme63     6½ / 10  22/01/2011 10:48:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non è secondo me un film ben riuscito. L'aspetto più bello è l'ambientazione e le riprese in esterni. Soprattutto le immagini iniziali sono di una bellezza e di una suggestione senza pari.
Il grosso difetto del film è però la mancata amalgama fra spettacolo, realismo e testo di Shakespeare, nonché una recitazione decisamente scadente da parte degli attori.
I precedenti di Macbeth sul grande schermo sono quelli di Orson Welles (molto istrionico ed espressionista) e quello di Kurosawa (infedele nel testo ma fedelissimo nello spirito e nella riproduzione emotivo-visiva), tutti basati sulla forzatura dei canoni tradizionali del cinema verso una resa molto teatrale.
Polanski cerca invece di restare fedele ai canoni classici del cinema e tiene spesso la mdp in campo medio o lungo e tratta la vicenda come una comune storia narrativa. Allo stesso tempo vuole però preservare il testo di Shakespeare. Le due cose cozzano fra di loro e il risultato è a dir poco estraniante. Ad esempio viene usata moltissimo una voce recitante in sottofondo che riproduce in versi i pensieri del protagonista. Quando recitano ad alta voce sembrano distaccati dall'ambiente esteriore, non interagiscono, proprio perché quello che dicono non ha niente a che vedere con la situazione così come viene visivamente rappresentata. Gli attori stessi sembrano estranei al personaggio che interpretano e a volte danno l'impressione di recitare un testo, piuttosto che vivere e sentire una vicenda. Non viene adeguatamente spiegato ed espresso il lato malefico e umano così drammatico nel testo di Shakespeare. Qui è risolto in maniera sbrigativa e superficiale.
A parte qualche breve scena forte, il resto è recitato in maniera così poco drammatica che rende lo spettatore distaccato e poco coinvolto. Tanto che anche i sogni e le visioni hanno una strana rappresentazione realistica e prosaica. Niente a che vedere con l'onirico stravolgente di "Repulsion" e "Rosemary's Baby". C'è posto pure per un duello finale di genere cappa e spada.
A peggiorare le cose ci si mette anche un'obbrobrioso doppiaggio italiano. Occorre ASSOLUTAMENTE vedere questo film in lingua originale.
Il tocco di Polanski lo si vede in qualche rara scena in cui la mdp segue come un personaggio vero le vicende (il grande pregio di "Il coltello nell'acqua") e soprattutto nel finale, in cui si lascia intravedere un ripetersi del ciclo malefico, invece che una risoluzione (come in "Non mordermi sul collo" e "Rosemary's Baby").
Ciumi  29/01/2011 20:32:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao Luca. Questo mi manca, ma ho appena visto la trasposizione di Welles, tu quale hai preferito, "Il trono di sangue" o "Macbeth" di Welles?
Da come ricordo io "Il trono di sangue" era uno dei più belli di Kurosawa, la sua versione è forse più originale, quella di Welles più vicina a Shakespeare, io ho preferito la prima.
amterme63  31/01/2011 08:29:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao, Maurizio. Non ho visto quello di Welles (come hai fatto invece recentemente tu), ma ho apprezzato tantissimo la trasposizione di Kurosawa. "Il Trono di sangue" è uno splendido film di stile tragico (come Kurosawa sapeva fare), mentre questo di Polanski si mantiene su livelli medi con rari picchi. Non ha una intensità drammatica continua, pervasiva e parossistica; è comunque bello da vedere.
Ciumi  01/02/2011 12:19:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ah ok Luca, te lo avevo chiesto perché lo avevi citato nel commento e avevo pensato l'avessi visto; comunque se ti va qualcosa di shakespeariano, quelli di Welles te li consiglio, soprattutto "Falstaff", che merita davvero e che tra l'altro mi hanno detto che è appena uscito il dvd in italiano.