caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

REPULSION regia di Roman Polanski

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
david briar     6½ / 10  04/09/2011 20:13:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Quinto film che vedo di Polanski e prima volta che mi lascia un po' deluso.

"Repulsion"è un film lento con poco ritmo,e non riesce a far paura,solo a inquietare e angosciare in maniera leggera.
Forse il problema è che si ha l'impressione che non succeda niente per tutta la durata,e quindi si visiona con difficoltà entrando in un torpore da cui è difficile uscire.C'e solo una scena che riesce a sorprendere davvero,ma purtroppo è isolata e le successive scene interessanti arrivano solo verso l'ultima mezz'ora.
Il finale,che di solito con Roman è incredibile,stavolta non riesce a sconvolgere al pari dei suoi capolavori,ma rimane un ottimo finale che conclude in modo intelligente l'opera.
La regia di Polanski è sempre di alto livello,ma mi è sembrato meno sicuro e esperto nella composizione dell'inquadratura.

In conclusione "Repulsion" per me è una delusione,ma forse erano le mie aspettative ad essere troppo elevate,viste le altre sue opere da me viste.E forse non aiuta neanche il fatto che il film abbia più di 40 anni.
Ma comunque ha caratteristiche interessanti e merita almeno la sufficienza,anche se,mi dispiace dirlo,stavolta non condivido l'entusiasmo generale.

P.S. Dimenticavo,la Deneuve è molto brava e affascinante,e il 6 e mezzo che ho dato dipende anche da lei e dalla sua bravura.
david briar  27/11/2016 00:36:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
A distanza di 5 anni e con maggiore consapevolezza del cinema, correggo il mio voto : 8/8.5. Repulsione non è al livello degli altri due della trilogia per via di una scrittura che poteva essere più incisiva in alcuni punti, ma la lentezza è efficace e bella da assaporare per arrivare alle svolte finali con l'atmosfera giusta. Le mani che escono dai muri e le crepe sono molto angoscianti, agevolate anche dalla presenza o dall'assenza del sonoro, usato con molta consapevolezza. Visivamente surrealista ed espressionista(sicura una citazione a "Un chien andalou") ma anche un esempio emblematico di racconto moderno che vive di situazioni, in cui non succede "niente". Una radicalizzazione all'osso dei temi polanskiani, che assume un altro valore sapendo i dye grandi eventi che sconvolgeranno la sua vita, che hanno a che fare entrambi con donne. Non perfetto, ma un racconto che inquieta in un modo che forse non avevamo mai visto prima: non per accumulo di tensione, non per suspense o per sorpresa, ma per instabilità e incertezza. Permane il senso di sospensione che è uno dei segreti del suo cinema, un cinema che torna a "scocciare" le strutture mentali più dopo la fruizione che non durante. Immensa la Deneuve, che farà "Bella di giorno" l'anno dopo : chissà se collaborando a così breve distanza con Polanski e Bunuel era riuscita a mantenere un minimo di sanità mentale..