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REPULSION regia di Roman Polanski

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     8 / 10  20/04/2011 14:58:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Carol è una giovane estetista,vive insieme alla sorella di cui è fortemente gelosa e sembra essere impaurita dai rapporti con il sesso opposto.
Polanski non scava nel passato del personaggio,ci introduce senza indugi in un'ossessione che gradualmente finisce con il far crollare una già tormentata psiche.L'unico collegamento concesso consta in una foto,inquadrata più volte,dove una ragazzina sembra fissare con astio qualcuno,presumibilmente il padre.
La fase degenerativa che colpisce Carol coincide con la partenza per una breve vacanza della sorella,donna radicalmente diversa de lei,piuttosto indipendente e per nulla imbarazzata nel concedersi scappatelle con un uomo sposato.
La folle misandria,rivolta addirittura verso oggetti riconducibili alla figura maschile,non ha cause scatenanti,per stessa ammissione del regista "Repulsion" non è una rigorosa analisi indirizzata ad offrire risposte,è solo la cronaca terminale di un disagio che soccombe ad uno stato paranoico-schizofrenico senza che nessuno si accorga di ciò che sta accadendo,come a voler rimarcare una solitudine determinata da un cieco individualismo.
L'appartamento diventa luogo in cui Polanski lascia deflagrare il terrore e la follia,ambiente riproposto in quest'ottica più volte dall'autore che ne sbugiarda la rassicurante parvenza,trasfigurando l'archetipo di cellula confortevole e cooperativa in luogo di profonda alienazione in cui le paure prendono corpo sottoforma di allucinazioni uditive e visive.
Alla base del tormento è ipotizzabile una complessa emancipazione dall'età adolescenziale,la componente sessuale diventa ostacolo e non più uno dei mezzi per completare la propria collocazione sociale.
Polanski è bravissimo nell'espandere al di fuori dell'abitazione il senso di oppressione patito dalla ragazza,circoscrive un habitat per nulla confortevole in cui personaggi spiacevoli,come le facoltose clienti del centro estetico, e panorami freddi,quelli di una città resa ancor più indifferente dal bianco e nero, esasperano il senso d'estraneazione.L'apatica Cathreine Deneuve è molto efficace nel recitare sottotraccia aderendo bene ad una pellicola dallo scorrere ipnotico e dai dialoghi ridotti al minimo.