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REPULSION regia di Roman Polanski

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Crimson     8½ / 10  09/12/2005 15:34:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'aspetto più agghiacciante del film è il totale stato di abbandono in cui versa Carole, dovuto all'incapacità di rendersi conto del suo stato psichico. La colpa è di tutti, in primis della sorella. Tra le righe è un film che mostra il problema serio del riconoscimento dei segnali di squilibrio psichico, in particolare nella fase prodromica che precede la crisi, e la questione relativa al carico assistenziale.
Ho accennato alla sorella, ma l'incapacità di capire Carole è descritta tramite tutti i personaggi: il corteggiatore (arriva a comunicarle "voglio vivere tutta la vita con te"), il padrone di casa (che tenta vergognosamente di abusare di lei), di tutte le colleghe al centro di manicure.
A pagare le conseguenze della sessuofobia di Carole non è colui che involontariamente gioca un ruolo chiave: l'amante della sorella. Dal film si evince una sua responsabilità (non è possibile capire fino a che punto determinante), in quanto penetra in uno spazio che Carole considera suo. Per la persona schizofrenica l'intrusione di qualcuno o qualcosa nella piccola sfera di protezione e calore che si è creata corrisponde ad un duro colpo da incassare.
Efficaci e di grande impatto le scene relative alle allucinazioni somatiche (dovute alla sessuofobia) e visive (le crepe nelle pareti potrebbero significare la deformazione della realtà circostante; bellissima la scena della parete fatta di plastilina, che diventa malleabile a contatto con le mani di Carole).
Francamente, per quanto plausibile, l'escalation omicida costituisce una forte estremizzazione della vicenda.
E' importante ricordare che in realtà solo 4-5 casi di omicidio su 100 avvengono per mano di una persona che soffre di disturbi psichici.