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LE ONDE DEL DESTINO regia di Lars Von Trier

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Terry Malloy     7½ / 10  23/12/2011 01:36:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Von Trier affronta i suoi demoni. Sicuramente "Breaking The Waves" è il suo primo grande capolavoro per il Cinema. Già con The Kingdom (Tv) si annunciava che qualcosa di grande era in arrivo, ma non immaginavamo un risultato tale. La prima impressione che si ha guardando questo film è quella di grandezza e maestosità. Von Trier dimostra di saper pensare in grande e di saper concretizzare un vero e proprio capolavoro. Poiché senza ombra di dubbio questo film è inarrivabile. Bergmaniano, dreyeriano, un intensissimo dramma che però va oltre i maestri con qualche tocco personalistico: La suddivisione in capitoli, l'elemento sovrannaturale, il cinismo dilagante (si veda la scena dei bambini). Bess (=Tess?) è un vero personaggio, un personaggio che si ama e che rappresenta l'individualità malata del genialoide regista. Quello che adoro di von Trier è il suo sublimare, cristallizzare ciò che è come individuo, nel suo Cinema. E ammetto senza problemi che questo è uno dei von Trier che mi è piaciuto di meno, ma proprio a livello emotivo. Mi ha lasciato quasi indifferente. Questo perché ho trovato un Lars molto classico. Troppo. Difatti ho letteralmente adorato la suddivisione in capitoli, le campane (no, adorato no) e il fatto che questa storia abbia un che di mistico e paranormale. Questo è il Lars che voglio, non uno straordinario esercizio di stile di chi come tutti ha amato Bergman alla follia. Non un omaggio. Comprendo l'enorme portata che questo film ha nella filmografia di LVT e ha avuto nella sua affermazione sulla scena mondiale, ma non ho mai troppo amato le dichiarazioni di intenti. Poiché questo è in definitiva un Manifesto del Lars-pensiero. Un film imprescindibile per chi voglia assaporarne e capirne la sensibilità e il suo modo di concepire il Cinema. Quello che sto dicendo è che stimo moltissimo questo film, ma non sono riuscito ad apprezzarlo come per altri. Mi è piaciuto di più Medea, per dirne una. BTW è probabilmente il film più posato, più condivisibile, più tradizionale di Lars e per questo non sono riuscito a vederci quel quid in più che fa di quest'uomo uno dei miei registi preferiti. Ciò che ho invece amato alla follia è stata l'interpretazione straordinaria, eccelsa della Watson. Mamma mia, che grandezza. BTW è un film difficile, complesso, malato. Ma è pervaso da una sorta di aurea speranza, di vacua levità, esattamente come gli occhi blu e persi della sua protagonista, che lo rendono forse uno dei film meno angoscianti di questo gigantesco artista del cinema.