atticus 7 / 10 25/10/2011 20:42:44 » Rispondi Come sempre resto interdetto di fronte a Von Trier. Come sempre nel suo cinema vedo della disonestà e della gratuita crudeltà. L'amore salvifico e l'amore autodistruttivo, la fede e il bigottismo, la lucidità e la follia, il peccato e il perdono, la promessa e il sacrificio... C'è molto di più nel film, tanto da essere travolti dai quesiti. Ma come si può entrare in contatto con un'eroina (una Emily Watson dalla recitazione disperante, sia in positivo che in negativo) a cui si chiede una prova tanto estrema? Come si pretende che una ritardata affronti un calvario simile? Il fluire degli eventi poi è talmente terribile da oltrepassare ogni soglia del reale, al solo scopo di mortificare lo spettatore (analogamente al successivo "Dancer in the dark" in cui, se possibile, la tragedia è ancor più rozza e straziante). Salvo poi ricattarlo con gli ultimi secondi finali (quelli con le campane) francamente vergognosi. Non capisco, allo stesso tempo percepisco che qualcosa c'è. Odioso Lars...