caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

CROSSWAYS regia di Teinosuke Kinugasa

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Ciaby     8 / 10  15/02/2010 15:59:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Pietra miliare del cinema nipponico e, paradossalmente, introvabile finora. Per fortuna che, grazie ad Internet e al free-sharing, vedere questo "Crossways" o, ancora meglio, l'imprescindibile (secondo molti...io devo ancora vederlo) "A Page Of Madness", film importantissimi per capire lo sviluppo di una delle settime arti più fiorenti, sviluppate ed intriganti nel globo.

Il regista qui, traccia una storia sinceramente poco convincente e coinvolgente, ma la racconta con tonalità solenni e buffe, finendo per appassionare lo spettatore, che si ritrova davanti ad un film muto.
Nonostante il nostro andirivieni frenetico dei giorni nostri che ci impedisce di vedere quei film semplici e struggenti di più di cinquant'anni fa, "Crossways" riesce a farsi seguire senza annoiare. Questo grazie ad una recitazione facciale che toglie il fiato, ad una splendida colonna sonora per pianoforte e dai giochi sulla fotografia (splendide le danze cromatiche di bianco e nero che attorniano il cuore).
Ma "Crossways" non è solo questo. Tutt'altro.

"Crossways" (titolo originale: Jujiro) è un inspiegabile passo nella follia: una storia semplice viene raccontata con indicibile surrealismo che spiazza (per l'epoca doveva essere un vero e proprio coup du coeur, essendo che fa un certo effetto tuttora): un surrealismo meno marcato rispetto al macabro gusto di Bunuel, ma irremidiabilmente irresistibile.

"Crossways" è un piccolo gioiello impossibile da descrivere, semplice ed efficace, quanto complesso e cervellotico.

Probabilmente l'Un Chien Andalou giapponese. Bellissimo, da recuperare.