tylerdurden73 7 / 10 10/01/2011 16:47:45 » Rispondi Bella sfida quella di cui si son fatti carico Rodrigo Cortés e Ryan Reynolds,rispettivamente regista e interprete in (meritata) ascesa di questo angosciante "Buried". Un'ora e mezza passata dentro una bara insieme al protagonista,uno spazio limitatissimo a cui una sceneggiatura briosa regala guizzi che non fanno pesare la costrizione ambientale, mentre la guerra in Medio Oriente diventa ancora una volta mezzo per guardare al presente con penetrante spirito critico.Il telefonino attraverso cui il malcapitato si affanna per rimediare una via d'uscita è prova tangibile dell'incomunicabilità venutasi a creare non solo tra diverse culture,mentre riflessioni più scontate ma indispensabili vengono dedicate al penoso coinvolgimento di vittime innocenti che ogni conflitto comporta. L'America dimentica quei figli vezzeggiati ed adulati a parole, in realtà abbandonati al loro destino senza troppi rimorsi,Cortés non ci va leggero nell'esporre il proprio pensiero sino a incappare in qualche caduta di stile determinata da un biasimo veicolato da circostanze sin troppo esasperate. Il prodotto è da premiarsi per la capacità di coinvolgere senza proporre sfiancanti pause o immani fesserie,facendo sadicamente leva su una delle paure ataviche per eccellenza riesce a scavare nell'inconscio amalgamando bene il senso di claustrofobia con un impegno degno di una certa attenzione.