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HANA-BI regia di Takeshi Kitano

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Invia una mail all'autore del commento Zazzauser     6 / 10  06/11/2012 01:22:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non riesco purtroppo ad accodarmi all'entusiasmo per questo lavoro di Kitano, un film vincitore di un prestigioso premio come il Leone D'Oro e la pellicola che consacrò il riconoscimento del regista a livello mondiale.
Ma d'altronde è l'ennesima conferma che devo faticare per riuscire ad apprezzare a pieno il cinema orientale, perlomeno quello recente. Non riesco a lasciarmi andare alla riflessività, ai silenzi, a quel "non detto" di cui si fa da sempre portavoce.
Di Hana-Bi sono certamente apprezzabili i densi simbolismi. La tragedia della perdita dei propri cari. La delicatezza dei fiori che si contrappone all'esplosione del fuoco delle pistole, elementi che a loro volta si uniscono nella spaventosa bellezza dei fuochi d'artificio. Il vano tentativo di far rivivere qualcosa o qualcuno che non esiste più ("Perchè continui a bagnare quei fiori? Ormai sono appassiti!"). Ma continuo a maltollerare l'uso della violenza senza che ci si dia la pena di analizzarne le dinamiche e le sfumature.
Ho rivisto nel personaggio di Kitano solamente alcuni degli stilemi dello yakuza film come Violent Cop, messi al servizio di un dramma molto pessimista e all'insegna della staticità.
Nishi sembra essere (o esser diventato?) praticamente "schiavo della violenza". Ne è talmente permeato che essa si manifesta in modo incontrollato, eccessivo, anche e soprattutto nei confronti degli innocenti. Ma perchè? Va bene giocare sul contrasto fra lui ed il suo collega Horibe per illustrare la diversità delle reazioni ad un sentimento universale quale il dolore. Ma perchè non darsi la pena di scavare più a fondo? (mi riferisco anche ai comportamenti aggressivi del personaggio dello sfasciacarrozze).
E poi ecco inserirsi, fra le pieghe del racconto, qualche parentesi umoristica che non riesco a non trovare fuori luogo.
Insomma un film girato con maestria e al servizio di temi di profondità notevole, ma non privo di una sgradevole sensazione di incompletezza e di superficialità che - almeno per quanto mi riguarda - lascia allo spettatore dopo la prima visione.
saraba  19/08/2014 10:00:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un applauso alla tua recensione.
Trovo il film assolutamente straordinario ma questo non mi ha impedito, leggendoti,
di trovare piacere, conforto, quasi un senso di comunanza intellettuale.
Complimenti.