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HANA-BI regia di Takeshi Kitano

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     8½ / 10  29/01/2008 10:31:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Diviso a meta’ tra il noir ed il melodramma “Hana-bi”,letteralmente “Fiori e fuoco” ,con i fiori emblema di dolcezza ed il fuoco come quello delle armi o anche inteso come “Fuochi d’artificio”(ravvisabili in una scena molto bella) è sicuramente uno dei titoli piu’ significativi della lunga e notevole carriera dell’ottimo Takeshi Kitano.
Il regista fin dal titolo si impone di scindere nettamente la sua opera basandola su un forte contrasto,ovvero sia quello tra una violenza cieca,quasi primitiva, ed un amore devastante,talmente profondo e radicato che risulta impossibile da cancellare nonostante le gravissime avversità cui è sottoposto.
Il regista che anche qui si ritaglia il ruolo di protagonista assoluto,riesce nell’impresa miscelando il suo film in lunghe sequenze feroci,dove il sangue scorre in abbondanza,con altre estremamente toccanti,dove la tenerezza del detective Nishi nei confronti della moglie malata esplode in tutta la sua potenza,una potenza fatta di lunghi silenzi,ma anche di sguardi e gesti affettuosi a sottolineare l’inutilità delle parole di fronte ad un sentimento cosi’ sincero.
Anche la personalita’ di Nishi è scissa ,da una parte un detective aggressivo senza scrupoli e pronto a tutto,dall'altra un uomo che esprime tutto il suo amore in maniera anomala,ma che riesce comunque a colpire il cuore della donna che ama donando se stesso in maniera totale.
“Hana-bi” è un film strano, intriso di violenza ed al tempo stesso d’amore e poesia,è tremendamente drammatico e ricco di scene geniali e trova il suo culmine artistico nello splendido e commovente finale,un pezzo di gran cinema impossibile da dimenticare.
Kitano si affida anche alla pittura per donare piu’ intensità al suo operato,cosa che fara’ in maniera ancora piu’ radicale in “Dolls”,dimostrando ancora una volta la sua grande versatilità che lo rende un regista di grande cultura,sempre affamato di nuovi interessi.
Un film molto toccante e profondo,premiato giustamente al Festival di Venezia.