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HANA-BI regia di Takeshi Kitano

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Beefheart     6½ / 10  09/09/2007 01:11:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il tipico poliziesco "alla Kitano", ovverosia una tragedia metropolitana tra il pulp ed il poetico, che ruota intorno alla figura del poliziotto Nishi-San, ennesimo personaggio interpretato dal regista, taciturno, burbero, introverso, quotidianamente alle prese con i drammi della vita più o meno indotti. La dura realtà che il destino gli pone innanzi condiziona le sue azioni, lasciandolo a volte al di qua, altre al di là, di ciò che è giusto. Per lui stare al mondo non è (mai?) stato semplice ma, nonostante tutto, il contegno emozionale è sempre totale; tenacia e determinazione fanno parte di lui e sono tutte racchiuse nella sua postura, asimmetrica ma energica, e nella sua espressione facciale, perennemente sospesa tra la vacua fissità e l'irriducibile risolutezza. Il film comunque più che una mera partita a "guardie e ladri" è una miscela di azione e riflessione, con consistenti divagazioni poetiche ed esistenziali, tendenti ad illustrare i sentimenti e le emozioni dei personaggi e ad enfatizzare la solennità dei momenti; ed è proprio in occasione di tali digressioni che, purtroppo, si ha la sensazione di un'eccessiva dilatazione autocompiacente. Ad appesantire ulteriormente la visione intervengono alcuni improvvisi salti narrativi che sballottano lo spettatore avanti e indietro nel tempo e nello spazio sino ad affaticarlo. Soggetto non originalissimo, sceneggiatura poco fluida ed eccessivo virtuosismo, a fronte di qualche buono spunto, un discreto impatto visivo ed una buona recitazione. Tirando le somme direi che si tratta di un prodotto dignitoso, probabilmente addirittura affascinante, la cui efficacia è però diluita in abbondante manierismo.