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HANA-BI regia di Takeshi Kitano

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Invia una mail all'autore del commento domeXna79     8½ / 10  09/08/2007 13:02:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Intensa, spietata e complessa opera drammatica firmata da Kitano.
Indubbiamente una vera pellicola d’autore, giustamente premiata con il Leone D’Oro a Venezia nel 1997, nel quale si stravolge il senso comune dei generi cinematografici (dramma, commedia, pulp) per consegnarci un prodotto unico, indissolubilmente legato alle mani del proprio autore.. prima parte della storia non facile, si fa un po’ fatica ad entrare negli ingranaggi del racconto, tutto risulta solo accennato ed i personaggi mantengono un particolar alone di mistero ..poi tutto si chiarisce e diventa davvero sublime il modo in cui si racconta il dolore, la sofferenza, ma senza parole (i dialoghi vengono ridotti al minimo), in cui tutto viene demandato alla forza delle immagini, dei paesaggi, all’espressività dei volti ..la contrapposizione tra sangue, sparatorie e la dolcezza degli attimi senza alcun rumore crea quell’impatto emotivo scevro da inganni retorici, in cui nessuno vuol essere diverso o pretende di essere diverso da quello che è, ma diventa solo uno scandire di lunghi ed intensi attimi diretti ad inseguire semplicemente il proprio ineluttabile destino.
Di alto livello la colonna sonora, anche’essa parte fondamentale della narrazione, pronta a sottolineare ed enfatizzare i momenti più importanti ..l’epilogo, in stile chiaramente orientale (la morte come scelta di liberazione, come unione oltre la vita terrena), risulta da antologia, immerso in uno scenario naturale suggestivo e reso greve dalla sublime musica di sottofondo ..apprezzabili le interpretazioni dell’intero cast, su tutti il protagonista Kitano, che si cuce addosso un personaggio espressione di redenzione, nella “razionale fuga dalla realtà circostante”.
Una delle punte più alte raggiunte da cinema orientale degli ultimi anni ..imperdibile!