caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

TRISTANA regia di Luis Buñuel

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento wega     9 / 10  05/09/2009 06:43:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Eccellente "Tristana" di Luis Bunuel. Una costante del Cinema del regista spagnolo è l' atto mancato, non portato a termine (basta pensare al successivo "Il Fascino Discreto della Borghesia"), una condizione di inadeguatezza al mondo dell' ipocrita borghesia. Perché la storia di Tristana è una mancata liberazione: avvenuta quella terrena del padre/marito interpretato dal grande Fernando Ray (qui praticamente la borghesia fatta persona) lasciato morire d' infarto, il destino di Tristana si era già ormai formato con la simbolica amputazione della gamba (che Hitchcock a una cena sempre ne parlava con Bunuel, ed era in progetto già dal 1952), surrealmente anticipata - come elemento surreale sarà ad esempio l' uomo che porta il sacco di yuta nell' ultima opera di Bunuel "Quell' Oscuro oggetto del Desiderio" - da un uomo senza gamba, con le stampelle, che taglia per un attimo in due lo schermo passando proprio davanti alla coppia. Il Genio di Bunuel: "Adesso non mi scappa più Saturna, se torna in casa mia, questa volta non ne uscirà più". Il surrealismo anti-borghese concentrato in una frase. Ottimi tutti gli interpreti, Ray, Deneuve e Franco Nero. Delle fotografie a colori dell' ultimo Bunuel (restio ad avvalersene), questa è la più bella, è di José Aguayo (già operatore di "Viridiana"), anche se a disposizione avrebbe potuto avere Giuseppe Rotunno. Se ci si aspetta un film surreale nella messa in scena, "Tristana" potrebbe deludervi; è forse il film più classico - in questo senso - dell' intera filmografia bunueliana. Un' autentica perla, comunque. Ho già voglia di rivederlo.