ULTRAVIOLENCE78 8 / 10 13/11/2007 14:50:54 » Rispondi Questa volta l'oggetto del trastullo del maestro Bunuel è la religione cattolica. Il viaggio verso Santiago di Compostela di 2 vagabondi, un giovane laico e un anziano credente, è l'occasione per prendere di mira la religione, di cui vien lucidamente evidenziata la natura contraddittoria, ottusa e fallace nonchè crudele (e la persecuzione degli eretici è stata sicuramente una delle manifestazioni più truci della stupidità umana). I 2 protagonisti sono le proiezioni di due antonimiche concezioni che, tappa dopo tappa, vengono incarnate da figure di epoche passate in conflitto fra loro. Volta per volta, viene inscenato l'incontro/scontro tra il disincanto di una visione del mondo razionale e nichilista e l'inganno di una dottrina che per secoli ha soggiogato le menti dei suoi adepti, facendo apparire ai loro occhi come indispensabile e imprescindibile qualcosa che indispensabile e imprescindibile non è. Lo spirito "giogionesco" di Bunuel trova la sua acmè nel finale, dove...... bè sarebbe il caso che voi lo vedeste. Anche in questa pellicola l'elemento surrealista non manca, ma siamo ben lungi dai risultati parossistici de "L'angelo sterminatore" e del "Fascino discreto della borghesia". La tematica trattata qui da Bunuel mi ha molto interessato; tuttavia non considero questo film tra i migliori del grande cineasta spagnolo.