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IL DIARIO DI UNA CAMERIERA regia di Luis Buñuel

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     7½ / 10  20/07/2006 22:11:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"le journal d'une femme de chambre" ha stranamente molti punti in contatto con "il diario di un curato di campagna" di Bresson, a cominciare dal titolo.
Ci sono tutti i temi prediletti da bunuel, questa sorta di Giudizio Universale dove ogni classe sociale è esposto al "male" della propria condizione, sia essa di prestigio o meno.
Non è forse il miglior Bunuel, ma è certamente piu' irriverente e coraggioso della precedente versione del romanzo, per la regia di Renoir.
La Moreau dipinge un personaggio splendidamente amorale spregiudicato e opportunista, la campagna francese espone le sue lotte ideologiche (anche le piu' temute come il nazionalismo radicale di Giuseppe) e i segreti inquietanti e mostruosi che covano nella silente provincia.
Con uno sguardo moderno e lucido, Bunuel tratteggia le anomalie dei personaggi, imponendo allo spettatore l'insolito feticismo di un'anziano ma anche lo spettro oggi purtroppo radicato della pedofilia.
Effettivamente la sua abilità è di tradire le aspettative degli spettatori: in un normale film del genere, sapremmo per chi parteggiare, mentre a poco a poco la servitu' si dimostra razzista, antisemita, fascista e capace delle peggiori efferatezze.
La scelta di addattare in questo modo il romanzo si direbbe la vendetta dell'ateo Bunuel verso "il bisogno di comprensione umana" nella spiritualità dolorosa e tormentata del personaggio nel meraviglioso film di Besson