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PRECIOUS regia di Lee Daniels

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7½ / 10  16/03/2011 13:36:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Violenza ed emarginazione nella Harlem degli anni '80, vittima una ragazza madre, obesa, semianalfabeta, abusata da un padre dal quale ha avuto una figlia affetta dalla sindrome di Down ed ora nuovamente in attesa di un pargolo sempre frutto di un rapporto incestuoso. Come non bastasse obbligata alla convivenza con una madre mostruosa, un parassita che la sfrutta per il sussidio non perdendo occasione di umiliarla sia verbalmente che fisicamente.
Precious si trova a vivere in modo remissivo, quasi fosse stata educata all'abominevole ritualità che la circonda. Il suo inconscio si appella ad abbozzate fantasticherie adolescenziali pur di sfuggire a situazioni che riconosce come anormali, squarci colorati all'interno di un'esistenza scorporata sin da subito di ogni diritto.
Il materiale per trarre un film che puntasse forte sui risvolti più duri e penosi della vicenda non mancava a Lee Daniels, bravo nel non farsi prendere la mano e tracciare con sensibilità un dramma umano senza esasperare situazioni già inammissibili. Sin dalla colona sonora modulata su motivi dalla ritmica spumeggiante si fiutano le intenzioni del regista, ben lontane dal voler creare un clima di compassionevole partecipazione.
Viene quindi mostrato il percorso di crescita e autodeterminazione senza imboccare facili scorciatoie, Daniels tratta con devozione la sua protagonista senza esplicitarla come un fenomeno da baraccone e inserendola in un contesto mirabilmente forgiato su atmosfere anni ‘80. Esalta la lucida fermezza della ragazza, la volontà di affrancarsi nonostante un duro ostracismo da parte di un ambiente a sua volta ghettizzato. L'amore, un sentimento fortemente discrepante con un vissuto stabilito da rabbia e soprusi, funge da motore per una rinascita incondizionata. Precious è appassionante nella risolutezza con cui insegue l'archetipo di ambiente affettuoso a lei negato, inverte le polarità delle sue terribili esperienze sostituendo l'odio con l'amore, la violenza con dolcezza e senso di responsabilità, sino a raggiungere una catarsi forse imperfetta ma punto di partenza verso un futuro in cui non ci sia spazio per biasimarsi.
Molto brave le due interpreti principali: Gabourey Sidibe aderisce con sicurezza al ruolo della vita, Mònique è realmente disturbante, mentre tra le figure minori incuriosisce la presenza di Mariah Carey e Lenny Kravitz.