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L'AGE D'OR regia di Luis Buñuel

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david briar     10 / 10  30/01/2016 13:27:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Quando un film è stato analizzato e scomposto in ogni sua inquadratura(per motivi universitari) è difficile non amarlo e rinnegarne la perfezione. L'age d'or potrà sembrare un film a tratti casuale, ma invece è figlio di un'attentissima costruzione, scandita in 6 blocchi diversi annunciati dal prologo con gli scorpioni. Dopo "Un chien andalou" Bunuel gira il suo primo film ufficialmente surrealista, e lo fa sfruttando il sonoro in maniera totalmente innovativa, a partire dalla quasi totale assenza di dialoghi e dalla musica classica contrapposta ad immagini spesso brutte come qualità. Ma non finisce qui, e vediamo accostamenti assurdi in cui il sonoro assume una funzione di collegamento meta-fisico fra il desiderio dei due personaggi che ha così difficoltà ad essere espresso, un desiderio che si qualifica proprio grazie agli ostacoli. Il finale è una delle provocazioni più velenose mai viste sullo schermo, e i tamburi di Calanda contribuiscono a renderlo inesorabile, mistico, nonostante l'assurdità di fondo di quanto ci viene mostrato.
Forse è solo in un'epoca fuori dal tempo che può esistere un'età dell'oro in cui persino il figlio di Dio può soddisfare tutte le più basse pulsioni umane. Ancora oggi corrosivo e disturbante..